Portami al mare

Creato il 01 agosto 2013 da Povna @povna

La ‘povna – marinaio sui generis – ha sempre preferito l’acqua dolce, forse perché è in pozze profonde e circoscritte (e a forma di nocciolina americana) che ha imparato a nuotare quando era piccola. Nello stesso tempo, è indubbio che molti dei suoi momenti topici siano avvenuti, come per tutti, al mare.
E’ nel mare che ha gettato (lo ha pure raccontato nel dettaglio) le ombre vecchie di Neverland, in una notte di settembre; è sul mare grigio degli scogli che si annoda, ineluttabile, il suo legame con l’Amico Mostro. E’ al mare (e dove altro?) che celebrarono il loro matrimonio, lei e l’Onda. E’ nel mare turbolento dell’Atlantico che ha detto addio al 2012 terribile, davanti al faro.
Ed è al mare che si è consumato, oggi, un rituale che era annunciato da tempo. Nei giorni dello scorso giugno, infatti, mentre erano perse nella revisione delle tesine, a notte fonda, la ‘povna e le sue bimbe strinsero un reciproco patto: “quando sarà finito tutto, festeggeremo insieme, è ovvio. Saremo sole, noi quattro, così come deve essere. E ce ne andremo al mare”.
Detto, e (finalmente) fatto.
Questa mattina, dunque, la ‘povna, Campanellino, la Testarda e la Timida – dopo essersi organizzare per scritto – si sono ritrovate nella stazione della piccola città, vestite alla marinaretta. Da lì, hanno preso un autobus, in direzione costa. Sono scese una mezz’ora dopo, davanti a una certa spiaggia. E lì, sotto il sole di un cielo nitido, si sono godute la loro giornata insieme.
Campanellino, di suo, ci ha messo l’ombrellone (dei suoi genitori, che lo hanno prestato per un giorno); la Testarda ha fatto i panini per tutti (controllando, con attenzione, gusti e preferenze), la Timida ci ha messo la borsa frigo, e una bottiglia di quella birra buona e dolce (della terra che ha dato i natali ai suoi, severa e nobile). La ‘povna – impegnata in una dura riunione di SEL, fino alle ore piccole – ha pensato agli intermezzi dolci, procurando le brioches della colazione, e anche i ghiaccioli.
Quello che hanno fatto, è scritto in una giornata sulla spiaggia, come quelle un po’ di tutti; ma quello che si sono dette rimane senza dubbio solo loro.


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