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“Portare i piccoli”, ma cos’é? A Maggio un corso gratuito!

Da Shea @ass_shea

“Portare i piccoli”, ma cos’é? A Maggio un corso gratuito!Le avevo chiesto di aiutarmi a descrivere il “portare” . E lei da esperta quel’è, lo ha fatto con estrema semplicità e competenza. Per chi ancora non la conoscesse, Serena, una grande Mamma, MammaCanguro.

Che cosa vuol dire portare?

In inglese si utilizza il termine “babywearing”, la cui traduzione letterale significa “indossare il bambino”. In effetti, portare significa proprio  questo: la mamma, attraverso l’utilizzo dei supporti, fissa al suo corpo quello del bambino e insieme diventano un tutt’uno. In questo senso, il portare rientra a pieno titolo nello stile di maternage cosiddetto ad “alto contatto”. Questa pratica, che più che una pratica è un modo di relazionarsi con il proprio figlio, di mettersi in contatto e in ascolto non può essere intesa solo come un mezzo di trasporto alternativo al passeggino, ma piuttosto come una risposta ai bisogni primari del neonato:

  • calore
  • contenimento
  • contatto

Aiuta e contribuisce al processo del bonding e alla creazione del legame madre-figlio. La pratica del portare si fonda sull’importanza del contatto come bisogno primario del neonato, necessario per un corretto ed equilibrato sviluppo psico-fisico. Fascia, mei tai e tutti i supporti per portare devono essere considerati come un’estensione delle braccia della mamma e del papà.

 I vantaggi

I vantaggi e i benefici che derivano dal portare i neonati e i bambini sono di varia natura. Vediamone di seguito alcuni:

Relazionale affettivo:

  • I neonati che fin dalla nascita vengono portati, ritrovano un ambiente simile al ventre materno: i movimenti, il dondolio, il calore, il contenimento, il battito cardiaco della mamma, rumori e odori simili. Il contatto  aiuta il bambino  a superare il trauma della nascita, soprattutto in considerazione della “medicalizzazione” della nascita e spesso della precoce separazione madre-figlio a causa dei protocolli medici.
  • portare a contatto permette di creare un legame forte tra genitori e figli fatto di comunicazione non verbale, di calore. Al bambino viene trasmessa la sicurezza e la fiducia di cui ha bisogno: si sente amato e accettato.
  • Anche il papà può provare la splendida sensazione di tenere il suo bambino sulla pancia e magari farlo addormentare sul suo petto.
  • Il genitore si mette in una prospettiva di ascolto: ascolto dei segnali del bambino, dei suoi bisogni. Portando il suo bambino, si fa carico non solo del suo peso, ma delle sue necessità.

Fisici:

  • Portare correttamente previene problemi di displasia all’anca.
  • Portare aiuta in caso di reflusso gastrico: la posizione verticale in cui viene tenuto il bimbo allevia e previene il disturbo
  • rispetto ai supporti tradizionali, vedi marsupio, che non fanno assumere al bambino una posizione fisiologica (gambe e schiena sono iper-estese) e che scaricano il peso del bambino sui suoi genitali, mei tai e fasce, invece, permettono al bambino di assumere una posizione naturale. Il bambino all’interno della fascia o del mei tai ha le gambe rannicchiate oppure è seduto sul supporto in una posizioni fisiologica
  • bambini portati soffrono meno di coliche. La  posizione verticale  “pancia contro pancia” con l’adulto, grazie alla pressione e al tepore, riduce eventuali mal di pancia o comunque aiuta gestire i momenti di crisi
  • portare favorisce la stimolazione del sistema nervoso
  • per il genitore portare tramite fasce e/o mei tai comporta minor carico sulle spalle e sulle schiena rispetto ai supporti tradizionali il peso è meglio distribuito e viene scaricato anche sulle gambe
  • è stato sperimentato che portare il neonato riduce la probabilità di soffrire di depressione post parto. Questa è una conseguenza del fatto che il bimbo portato piange meno, e portandolo, la madre è in grado di fare molte cose durante la sua giornata

Pratici:

“Portare i piccoli”, ma cos’é? A Maggio un corso gratuito!

  •  la mamma ha la possibilità di muoversi con maggior libertà: non ci sono ostacoli per salire e scendere da autobus o mezzi pubblici, si può fare tranquillamente la spesa spingendo il carrello, si può uscire anche quando piove, si può passeggiare sulla spiaggia, si possono sbrigare le faccende di casa o meglio ci si può rilassare con il proprio bimbo addosso
  • la vita all’aperto è favorita
  • nel caso di due piccoli che hanno poca differenza di età e che entrambi richiedono molte attenzioni, è un ottimo aiuto per gestirli e venire incontro ai loro bisogni
  • volendo si possono portare anche i gemelli
  • è un ottimo metodo per tornare presto in forma
  • quando i bimbi sono malati, portarli aiuta molto: in posizione verticale, anche se sono raffreddati e hanno tosse, riescono a dormire. In più la mamma li può tenere sotto controllo e monitorarli, oltre a rispondere alla loro ulteriore richiesta di coccole e attenzioni.
  •  I bimbi portati ricevono  una stimolazione più naturale e continua. Quando sono svegli non si annoiano perchè sentono, vedono e interagiscono con l’adulto.
  •  E’ provato che i  bambini portati piangono meno
  •  I bambini portati non sono all’altezza dei tubi di scappamento delle automobili.
  •  Fasce e mei tai non ingombrano, a differenza di passeggini e carrozzine.

 Economici- Ecologici:

  • I supporti per portare costano un decimo dei combinati tipo trio, passeggino, navicella e ovetto
  • Esiste il fai da te e l’autoproduzione. Sul blog di mamma canguro, potete trovare alcune indicazioni per realizzare il vostro mei tai o la vostra fascia tubolare
  • A livello di materiali impiegati per produrli, materie prime e ore di lavorazione, fasce e mei tai sono meno inquinanti. Pensiamo anche allo smaltimento

 I differenti tipi di supporti

Esistono differenti tipi di fasce portabebè: dalla classica fascia lunga al mei tai, passando per la fascia ad anelli, la fascia tubolare, la fascia elastica e chi più ne ha più ne metta!!

Non esiste, a mio avviso, un supporto in assoluto migliore di altri.  I supporti sono piuttosto intercambiabili e da valutare in relazione all’età del bambino, a quando si cominciai a portare, alla possibilità di frequentare corsi per imparare o conoscere mamme più esperte che portano o hanno portato. In ogni caso i supporti più comuni sono i seguenti:

-   Fascia tubolare; fascia ad anelli;  fascia lunga; fascia elastica; mei tai;

 Per le caratteristiche di ognuno e i diversi utilizzi, potete approfondire leggendo “Ad ognuno la sua fascia”  oppure “Quale fascia lunga?”

A chi rivolgersi per imparare a portare

Di solito fasce portabebè e mei tai, vengono venduti con le istruzioni per l’uso allegate.

“Portare i piccoli”, ma cos’é? A Maggio un corso gratuito!

Tanto più che esistono, oltre a libri specifici, numerosi video, tra cui quelli di Mammacanguro, che mostrano le varie posizioni che è possibile effettuare sia con la fascia che con il mei tai.
Sia i video, che le guide pratiche, sono utili, ma  hanno un limite: non possono sostituire una persona esperta nella pratica del portare che mostra i diversi tipi di supporti, che offre consigli pratici e accorgimenti Tanto più che, spesso, le mamme rinunciano a portare o abbandonano la pratica, perché non hanno accanto una persona che le segua e le rassicuri sul corretto posizionamento del bambino.

Seguire un corso o affidarsi ad una mamma esperta , che mostra come portare e che aiuta le mamme a sistemare in maniera corretta il proprio bambino, mostrando le differenti posizioni in relazione allo sviluppo del bambino, è utile per acquisire sicurezza e dimestichezza con il supporto porta bebè e per essere in grado di sfruttarlo al meglio. Inoltre frequentare un corso, dà la possibilità di condividere la propria esperienza con altri genitori e toccare con mano i differenti supporti disponibili, per orientarsi verso quello o quelli che rispondono maggiormente alla proprie esigenze.

 

Bibliografia

Le informazioni, i consigli,  gli spunti di riflessione raccolti in questo articolo sono frutto della mia personale esperienza di mamma portatrice, nonché delle numerose letture e studi di approfondimento rispetto alla pratica del portare e dei corsi di specializzazione che sto frequentando

Per approfondimenti,  consiglio il libro di Esther Weber “Portare i piccoli edito da Leone Verde e il suo sito.

Altri libri che parlano di portare e di stili da maternale ad alto contatto che sono stati per me utili e ricchi di spunti:

•Balsamo E., Sono qui con te, Il Leone Verde
•G. Cozza, Bebè a costo zero, Il Leone Verde
•Gonzalez C., Besame mucho,Coleman Editore
•Fox I., Sempre con lui, Il Leone Verde
•Sears W.,Genitori di giorno e di notte, La Leche League

Charpak N., Una mamma canguro, Red ! Milano
•G. De Fiore, Portare i bambini: contatto continuo come e perchè, Coleman Editore
•B. Fontanel C. d’Harcourt, Bebè del mondo, L’Ippocampo

Per le amiche di Shea con affetto, Serena , MammaCanguro!

Se sei interessata a seguire un corso sul “Portare” scrivi a shea.ass(at)gmail.com  o telefona al 3388005646. E’ in programma un corso gratuito per Maggio con una relatrice d.o.c. Partecipare è semplice. Basta prenotarsi.


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