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Porto di Brindisi: l’ombra della criminalità sul business dei profumi falsi

Creato il 22 dicembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Porto di Brindisi: l'ombra della criminalità sul business dei profumi falsiPorto di Brindisi sequestrati profumi: l’ombra della criminalità sul business dei profumi falsi, un colossale giro d’affari che innesca poi altri giri sporchi. Un circolo vizioso e pericoloso, l’altra economia che sfugge quasi a tutti i controlli.

A seguito di analisi dei rischi finalizzata alla repressione del traffico illecito delle merci, in data 22 dicembre i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Brindisi hanno sequestrato, in collaborazione con militari della Guardia di Finanza, 354 confezioni di profumo che riportavano i marchi contraffatti Armani, Chanel, Dior, Hugo Boss e Davidoff.

La merce è stata rinvenuta in un’autovettura condotta da un cittadino polacco, sbarcato da una motonave proveniente dalla Grecia, che è stato denunciato all’Autorità competente.

Oramai questi profumi contraffatti si trovano davvero dappertutto e la gente li compra senza pensarci due volte tentata da un profumo che, di primo acchito, sembra piuttosto simile a quello dell’originale. Anche se la fragranza sembra la stessa e il profumo si differenzia solo nel packaging, la vera differenza sta nella durata e nella persistenza del profumo sulla pelle, basta fare una prova: spruzzatevi qualche goccia di profumo tarocco e aspettate dieci minuti, vedrete che la fragranza avrà cambiato odore, vi sembrerà quasi un’altra se non avrà, addirittura, assunto, uno sgradevole odore di alcool.

Lo stesso vale per la durata della fragranza: se qualche goccia di un profumo originale dura anche tutto il giorno, non basteranno diverse spruzzate di quello riprodotto per garantirvi la stessa durata. A fronte del fatto che il costo dei profumi originali è molto alto, è consigliabile scegliere le confezioni più piccole che, comunque durano diverso tempo, e orientarsi sull’acquisto di un unico profumo di qualità piuttosto che di tanti flaconi di profumi non originali.

 Giovanni D’Agata

 

                                                                                                                            

 


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