La trattativa per la verifica della Cassa Integrazione per i lavoratori del Porto di Gioia Tauro, giunta a scadenza dopo un anno, non sarà certamente semplice. Sono molteplici i fattori che incideranno nella discussione formalmente già avviata nei giorni scorsi. Il confronto tra le parti sarà condizionato da molteplici aspetti; essenzialmente, però, saranno due quelli salienti.
Uno riguarda il lato interno della discussione ed è relativo alle ragioni del confronto e i rapporti di forza tra i sindacati confederali e il terminalista. Un confronto su analisi, numeri, produttività, gestione e sacrosanti diritti; ma certamente molto dentro la valutazione settoriale e di competenza strettamente contrattuale. Su questo terreno saremo fortemente impegnati a valorizzare al massimo quanto è stato dato dai lavoratori all’azeinda in termini di professionalità, produttività, efficienza ed ai fini della competitività e del recupero di mercato dell’hub gioiese.
Su questo punto le federazioni di categoria hanno già annunciato che saranno fermi sulla volontà di perseguire un importante riduzione degli esuberi, alla luce anche degli ingressi degli ex precari, e per ottenere il graduale superamento delle flessibilità. Ai lavoratori, alle loro famiglie e all’economia della Calabria serve un confronto aperto, senza tatticismi e purtroppo su questo i numeri dati da Mct non sono favorevoli o addirittura fuori luogo. Pensiamo che con una giusta considerazione della ripresa in corso si possa migliorare l’accordo sia nella modalità di gestione che nel merito. Il ritorno anche nei numeri del nostro porto al centro del Mediterraneo è l’unica, valida, base del confronto.
L’altro aspetto riguarda il lato esterno, il mondo politico e istituzionale, che in una fase di crisi generale così complicata deve metterci la faccia e dimostrare di saper prendere impegni e assumere responsabilità. La Regione Calabria non può però ritenersi assolta da quanto avrebbe potuto fare per rendere la discussione sulla Cassa più agevole. Si sono perse le condizioni favorevoli di avere, oggi, un porto già avviato nell’intermodalità e nella logistica oltre che, fatto salvo il lavoro realizzato dall’Autorità Portuale, aver l’APQ realizzato . Si è iniziato a discutere in forte ritardo sulle prospettive di polifunzionalità del porto e di nascita di un vero interporto. Tutto questo mentre l’Unione Europea nonostante i tagli della spesa riconferma il nostro porto strategico e registra un rinnovato interesse. Una nota positiva si è registrata nei giorni scorsi grazie alla visita della deputazione europea del PD al porto che è servita a costruite un percorso di lavoro comune che serva a promuovere e a far crescere la competitività oltre che ad individuare forme di collaborazione con i Paesi della area euro mediterranea.
E’ pertanto necessario che la discussione sulla cassa non rimanga chiusa nella mura del porto ma che trovi da subito supporto di tavoli regionali e nazionale perché qualsiasi soluzione venga inquadrata in una prospettiva di sistema .
Gioia Tauro 05.07.2012
Segreteria Cgil Piana di Gioia Tauro