Magazine Cucina
I precetti della chiesa greco ortodossa in materia di alimentazione è materia lunga e complessa. Credo che anche il greco più religioso che vuole rispettarli ha comunque bisogno di un calendario da consultare. Nei 365 giorni dell’anno più della metà sono regolamentati da digiuni più o meno drastici. Questo è sicuramente uno dei motivi del larghissimo consumo di vegetali e legumi (oltre a quello della povertà , si intende) nella cucina tradizionale tradizionalissima greca. Io non mi so muovere in questi digiuni, ma ogni tanto stabilisco dei periodi in cui li osservo con rigore religioso ! e perlopiù accade quando decido che è arrivato il momento di prendere il controllo della mia alimentazione e decidere io cosa mangiare senza essere in balia dei miei impulsi, quando voglio disintossicarmi di fisico e di testa, quando decido che devo perdere qualche chilo.Consultando quindi un calendario ortodosso per il mese di febbraio di quest’anno ho appreso che: il 5, il 7, il 19 e il 21 si escludono carne, pesce, latticini, olio e vino. Il 24, 25, 26, 27 e 28 si esclude la carne ma ammessi i latticini e i pesci. Per dare un’idea….Com’è ovvio, la gente con furbizia e inventiva ha escogitato mille modi per appagare comunque il palato senza dover poi scontare il peccato della gola.
Ingredienti:- 4 arance dalla buccia spessa (non trattate)- 1 bastoncino di cannella- 750 gr. di zucchero semolato- ½ lt di acqua- 2 cucchiai di succo di limoneProcedimento:Lavare le arance e grattugiarle dai fori piccoli della grattugia per togliere lo strato più esterno della scorza. Lavarle e asciugarle. Tagliare una calotta in alto e una in basso, con un coltello affilato incidere la scorza da un’estremità all’altra a spicchi e staccarli con le mani. E’ un’operazione molto semplice con un minimo di attenzione non si rompono.Prendere una bacinella, riempirla di acqua fredda e immergere le scorze. Posizionare a filo d’acqua un piatto per farle immergere completamente. Lasciare in ammollo per 48 ore cambiando l’acqua 5 -6 volte al giorno. Dopo le 48 ore scolare e arrotolare senza stringere ogni pezzo di scorza partendo da una estremità e arrivando all’altra. Fissare trafiggendo con uno stuzzicadente. Bollire le scorze per 5 minuti. Buttare l’acqua della bollitura e ripetere per altre due volte. In totale bollire per 3 volte x 5 minuti ogni volta.Versare in una pentola capace di contenere le scorze con i loro stuzzicadenti l’acqua con lo zucchero. Aggiungere il bastoncino di cannella e far bollire per 6 – 7 minuti. Aggiungere le scorze e far bollire finchè lo sciroppo non abbia raggiunto la giusta consistenza. Il metodo per capirlo: versare su un piattino un poco di sciroppo e far raffreddare velocemente (magari mettendo per qualche attimo in frigo). Solcare con un coltello: se il solco resta aperto è pronto. Se si chiude velocemente lasciare bollire ancora per un po’. Qualche minuto prima di ritirare dal fuoco versare il succo del limone.
Togliere velocemente gli stuzzicadenti (facendo attenzione a non scottarsi!!!), mettere le scorze in vasetti sterilizzati e riempire con lo sciroppo. Chiudere e lasciare raffreddare. Conservare in luogo fresco. Si mantengono a lungo anche se a casa mia non accade mai. Io le servo all’antica, insieme a un caffè greco.
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