“La Centrale Enel io l’ho vista nascere, avevo 20 anni. Ora vogliamo il suo risveglio per il futuro dei nostri figli”. A parlare, in una intervista di Cristiano Draghi sulla Voce di Rovigo è Maurizio Ferro, 55 anni, dipendente della centrale Enel di Polesine Camerini e portavoce del comitato dei lavoratori.
“Con la modifica dell’articolo 3o della legge sul Parco, hanno aperto una grandissima finestra sul futuro e sulle speranze di noi lavoratori e per il nostro territorio. Ora dobbiamo attenerci a quanto dovrà fare la Commissione Via (Valutazione impatto ambientale n.d.r) nazionale che dipende dal Ministero dell’Ambiente e che dovrà valutare questa modifica. Dopodichè ci sarà una piccola modifica al decreto e da lì si partirà coi lavori per la prossima primavera”.
Maurizio si dice fiducioso sull’inizio dei lavori “I tempi sono cambiati, dell’energia c’è bisogno, dobbiamo pagare meno le bollette, non dobbiamo più importare energia dagli altri paesi, l’Enel ci ha dato le garanzie che farà l’investimento e saremo disposti anche ad aspettare qualche mese in più però l’intenzione c’è perché le preoccupazioni dal lavoro sono tantissime.”
La centrale, per il territorio del Delta del Po ha significato molto “ha portato una grande ricchezza sociale al nostro territorio, ha dato una mano grandiosa”. Per realizzare la riconversione a carbone si prevedono grandi lavori e un numero elevato di manodopera. Per quantificarla Maurizio cita l’esempio della centrale di Civitavecchia, ” gemella della centrale di Porto Tolle e che ha toccato cime di 3.500-3.600 persone nell’arco di 5-6 anni”.
Per preservare l’ambiente circostante si è pensato di istituire un osservario ambientale che “sarà l’occhio sul mondo, in questo caso sul Delta del Po e sulle aree circostanti che controllerà l’ambiente e la salute. Questo osservatorio ambientale sarà in parte gestito dal Ministero dell’ambiente, la Regione, il Comune ed altre istituzioni locali e dovrà monitorare costantemente tutto lo stato dell’ambiente e della salute. Questa è una gestione autonoma che non c’entra con l’Enel ma che permette di dare garanzie non solo a noi lavoratori che ci lavoriamo ma anche a tutto il territorio e a tutta la popolazione. I primi ambientalisti, i primi segnalatori della salute e dell’ambiente siamo proprio noi lavoratori”.