Tra le scadenze che tra non molto riguarderanno i Professionisti, c’è quella del 1° gennaio 2014, giorno a partire dal quale tutti gli Studi Professionali saranno costretti a utilizzare il POS (Point of Sale) per ricevere i pagamenti dai clienti.
Il motivo della decisione, confermata definitivamente tramite la pubblicazione del decreto sviluppo bis in Gazzetta Ufficiale avvenuta nel dicembre 2012, è da ricercare nella volontà di aumentare i pagamenti in moneta elettronica per combattere l’evasione fiscale. Tutto porterà a utilizzare meno i contanti e quindi a una maggiore tracciabilità dei pagamenti.
Già il d.lgs 231/2007 aveva imposto il divieto di trasferire denaro contante o titoli al portatore per somme maggiori o uguali a 1.000 euro.
Bancomat, carte di credito e carte prepagate
Con l’introduzione del POS obbligatorio, il professionista dovrà accettare il pagamento tramite moneta elettronica. Il POS permetterà agli studi di leggere e accettare pagamenti tramite carte di debito (bancomat) accreditando l’importo direttamente in conto corrente. Oltre al bancomat, se l’onere a loro carico non supera quello di quest’ultimo, i professionisti dovranno accettare le carte di credito e le carte prepagate.
Il POS, le banche e i professioniti
Le banche chiederanno con ogni probabilità l’aumento delle commissioni: per ciascun pagamento effettuato elettronicamente scatta l’obolo telematico e aumentano le entrate nelle casse delle banche. L’acquisto del POS comporta inoltre una spesa non da poco per il professionista, sia per l’acquisto e l’installazione, sia per il canone da pagare mensilmente.
Alla luce di questa considerazioni, l’introduzione del POS ha suscitato molto interesse sulla rete. Uno dei motivi della “protesta” via web consiste nel fatto che molti clienti pagano con bonifici bancari o assegni, attraverso i quali le transazioni sono comunque tracciabili, senza ricorrere al POS. E allora perchè l’obbligo? Si tratta secondo molti, di un aiutino dato alle banche.
D’altro canto, però, l’utilizzo del POS potrebbe servire per fare pagare subito i clienti che scompaiono dopo aver promesso bonifici.
I dettagli
Precisiamo comunque che, come spesso succede nei casi in cui in Italia si stabilisce con chiarezza l’obbligo ma non i termini che ti permettono di rispettarlo, modalità e termini di pagamento sono stati rimandati a un non meglio definito decreto interministeriale. Quel decreto, forse, introdurrà anche la possibilità di pagare tramite dispositivi mobili.