Inizia a definirsi meglio il tema del POS obbligatorio per i professionisti, previsto dall’art. 15 del c.d. decreto Sviluppo bis (DL 179/2012). Il Ministero dello sviluppo economico, infatti, ha inviato alla banca d’Italia la bozza del testo del decreto attuativo che dovrà fissare i paletti per attuare la norma (leggi POS Obbligatorio Professionisti, si parte dal 1° gennaio 2014).
Due note importanti iniziali. Il Decreto Attuativo definisce che i pagamenti con il POS dovranno essere superiori ai 30 euro e, cosa più importante, si applicherà solo a quei professionisti il cui fatturato annuo è superiore ai 200.000 euro.
Si prevede, inoltre, una fase transitoria che durerà sei mesi, fino al 30 giugno 2014.
Nello specifico, si legge nel testo del Decreto Attuativo, l’obbligo del POS si applica “limitatamente ai pagamenti effettuati a favore degli esercenti per lo svolgimento di attività di vendita di prodotti e prestazioni di servizi, anche professionali, il cui fatturato dell’anno precedente a quello nel corso del quale è effettuato il pagamento sia superiore ai 200.000 euro”.
Tra l’altro, la stessa Banca d’Italia, rispondendo a un quesito sollevato da Federarchitetti, aveva aperto all’utilizzo del POS e anche di altri sistemi e dispositivi per il pagamento elettronico, come smartphone e tablet (leggi in proposito POS obbligatorio Professionisti: i chiarimenti della Banca d’Italia).
E intanto gli Architetti rifiutano il POS: “per noi non si applica”
In una nota diramata dal Consiglio nazionale degli Architetti, si legge che “si assume la piena responsabilità di affermare che l’obbligo del POS non si applica agli Architetti iscritti nei nostri albi, qualora sia fatta salva la possibilità per il committente di pagare con bonifico bancario, strumento questo che consente la piena tracciabilità del pagamento, o con assegno”.
Leggi la nota del CNAPPC, POS, Professioni, Architetti (Consiglio Nazionale), “una inutile vessazione”, Freyrie “io non lo installerò”
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