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Pos: obbligo dal 30 giugno

Creato il 12 maggio 2014 da Pukos
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numerose le richieste pervenute i redazione in merito alla  smentita o conferma riguardo all’obbligo Pos scadenza del 30.06.2014 senza limiti di fatturato.

Purtroppo, ad oggi, non possiamo che confermare l’obbligo, a partire dal 30 giugno 2014, per tutte le imprese e i professionisti, di accettare i pagamenti con carte di debito, indipendentemente dalle soglie di fatturato.

Sicuramente il continuo susseguirsi di proroghe non ha reso chiare le date a decorrere dalle quali scatteranno gli obblighi e, ancora oggi, in considerazione delle accese proteste, si affidano le speranze a successivi provvedimenti, in grado di definire in maniera più puntuale quelli che sono i soggetti interessati dalla disciplina, evitando di estendere l’obbligo in maniera generalizzata a tutti i professionisti e imprese.

Volendo brevemente ripercorrere quelle che sono state le vicende relative all’obbligo Pos dobbiamo ritornare all’art. 15 del D.L. 179/2012, che aveva introdotto il nuovo obbligo, prevedendo quale data iniziale quella del 1°gennaio 2014.

Tuttavia, in mancanza dei necessari decreti attuativi l’obbligo Pos non è mai entrato in vigore alla data prevista, e si è dovuto attendere il 27 gennaio 2014, quando è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico.
Secondo quest’ultimo decreto, fino al 30 giugno 2014, l’obbligo avrebbe riguardato soltanto i soggetti il cui fatturato dell’anno precedente fosse stato superiore a 200.000 euro, mentre a decorrere da tale data l’obbligo sarebbe stato esteso a tutti gli altri soggetti.
È bene ribadire come nel decreto in oggetto non vi fosse traccia di forme di esclusione soggettiva, in quanto veniva fissato l’esonero soltanto per i pagamenti inferiori a 30 euro.

Il Milleproroghe ha tuttavia fatto slittare, per tutti, l’obbligo Pos al 30 giugno 2014. È venuto così meno quell’iniziale periodo transitorio, nel quale era prevista un’applicazione limitata ai soggetti con un fatturato superiore a 200.000 euro.

Effettivamente, era stato rilevato come detta soglia di fatturato potesse far incontrare alcune difficoltà ai consumatori, i quali certamente non potevano conoscere il livello di fatturato dell’impresa o del professionista a cui si stavano rivolgendo, rendendo quindi impossibile sapere se sussisteva il dovere di accettare i pagamenti con carta di debito o meno.

Se è vero che l’obbligo dovrebbe entrare in vigore per tutti dal 30 giugno, è da rilevare come le proteste non siano sicuramente mancate, soprattutto da parte delle principali categorie professionali.

È tuttavia da ricordare come, proprio nei giorni scorsi, il Tar del Lazio con ordinanza 01932/2014, abbia rigettato l’istanza presentata dal Consiglio nazionale degli architetti, con la quale si definivano le disposizioni contenute nel decreto del 24 gennaio come vessatorie e costose.
Più precisamente, è stato sottolineato come il contrasto all’evasione fiscale potrebbe essere tranquillamente perseguito attraverso strumenti di pagamento tracciabili come bonifici o assegni, senza far gravare su imprese e professionisti ulteriori costi, non certo graditi dato l’attuale contesto di crisi economica.

Se è vero che, secondo il Tar, il decreto rispetta i limiti contenutistici e i criteri direttivi contenuti nella fonte legislativa, il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, Leopoldo Freyrie ha già affermato che la lotta nei confronti del nuovo obbligo non si fermerà di certo di fronte a un’ordinanza, in quanto, entrando nel merito del provvedimento i Giudici non potranno che rilevare tutti i profili di illegittimità evidenziati.

Se queste sono le speranze del Consiglio nazionale degli architetti, purtroppo non possiamo che attendere i successivi sviluppi giurisprudenziali, nonché riporre le speranze in successivi decreti che trovando una soluzione in grado di mediare le contrapposte esigenze possa finalmente mettere la parola fine a questo tira e molla di proteste e smentite.

Apt per Finanza in Chiaro

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