Le piante di Posidonia danno origine a praterie sottomarine ricche di vita animale. Le foglie, infatti, ospitano batteri ed alghe, idrozoi, briozoi ottimo cibo per polpi, seppie, gamberi e pesci.
Le praterie sottomarine hanno molteplici funzioni: attenuano il moto ondoso proteggendo l’erosione dei litorali; sviluppano una ricca comunità biologica;
contribuiscono all’ossigenazione delle acque.
L’ancoraggio e la pesca a strascico danneggiano le praterie di Posidonia, agendo pesantemente sullo stato di salute del nostro mare. Pertanto la Comunità Europea ha ritenuto di doverla proteggere e nel 1990 l’ha inclusa nella Lista Rossa delle specie marine del Mediterraneo a rischio di estinzione.
A Brindisi l’azienda TCT da alcuni anni fa ricerca e sviluppo occupandosi di Green economy. E’ nato così un progetto per lo sviluppo di una Tecnologia Ambientale per la Ricostruzione, la Tutela delle praterie sottomarine di Posidonia e il miglioramento della sostenibilità ambientale delle operazioni su fondali. Il suo presidente Corrado De Rinaldis Saponaro in un’intervista ha illustrato lo studio dell’idea di coltivare la Posidonia in una vasca, riproducendo così le condizioni marine di acqua e temperatura. Talee da reimpianto di Poseidonia, fornite dagli stessi pescatori che in determinati periodi dell’anno durante la pesca le tirano su con le reti, sono state impiantate in vasca. Allevate saranno pronte a ritornare al mare.
Il progetto, ora brevettato, è stato accolto favorevolmente da un della Posidonia di Barcellona, mentre in un paio di manifestazioni organizzate da Legambiente, per la pulizia del mare e delle spiagge, è stata utilizzata proprio l’imbarcazione del laboratorio della TCT. Durante gli incontri tra Legambiente ed azienda è nato un accordo di collaborazione per la divulgazione del progetto.