L'incontro tra il Segretario generale delle Nazioni Unite e il presidente del Burundi Pierre Nkurunziza, avvenuto stamane, ha avuto nelle linee generali esito positivo.
Nkurunziza, infatti, con il suo interlocutore si è detto disponibile a intraprendere un dialogo costruttivo con le opposizioni, eccezione fatta per quelle che, a suo parere,provano a destabilizzare il Paese.
Bisogna, ovviamente, vedere a quali destabilizzatori egli allude e quale sorte sarà loro riservata.
Ban Ki-moon dal canto suo ha detto d'apprezzare gli intenti del presidente burundese anche perché dei buoni segnali sono venuti nelle ultime ore dalla riapertura di alcune radio private, cui era stato impedito di trasmettere e pure da altri gesti significativi come la liberazione di diversi prigionieri.
Concludendo Ban Ki-moon ha ricordato a Nkurunziza, sottolineandolo più volte, il rispetto dei diritti umani in Burundi quale priorità imprescindibile.
E' lecito, allora, chiedersi se alle parole seguiranno i fatti ?
L'ottimismo in prospettiva aiuta ma, fino ad oggi Nkurunziza, quanto a rispetto dei diritti umani, ha fatto sempre e solo orecchie da mercante o, addirittura, ha mentito alle accuse che in merito gli venivano mosse e ha sostenuto che in Burundi c'era un clima di pace.
Coloro che la pensavano in maniera differente erano dei detrattori e nemici del popolo burundese.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)