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Regia: Joel Bergvall/Simon SandquistInterpreti: Sarah Michelle Gellar, Lee Pace
Trama: il marito e il cognato bastardo di Jess rimangono coinvolti in un terribile incidente stradale. Quando il secondo si sveglia dal coma, convinto di essere il di lei marito, la poveretta precipiterà in un vero e proprio incubo.
Ci sono film due tipi di film brutti: quelli talmente orribili che finiscono con l'essere divertenti e quelli inutilmente brutti, di cui fai fatica a capire il senso, che sono talmente idioti da suscitare quasi tenerezza.
Questo "Possession" rientra nella seconda categoria.
Diretto dal dinamico duo Joel Bergvall/Simon Sandquist, "Possession" dovrebbe essere una sorta di remake del sudcoreano "Addicted"; pellicola dalla storia travagliata a causa di problemi finanziari della casa produttrice, originariamente programmato per l'uscita in sala, in USA è stato proposto solo in DVD. Non conosco il suo destino in Italia, ma mi auguro che anche qui non abbia fatto capolino in sala, e proverò a spiegarvi il perché.
Visto il titolo, pensavamo di vedere un tipico horror-demoniaco senza infamia e senza lode, ci siam trovati di fronte ad un pastrocchio pseudo-paranormale di proporzioni gigantesche.
La cosa folle è che per partorire una schifezza di tale portata si sono sforzati, mai termine fu più adatto, ben due sceneggiatori, Michael Petroni e Won-Mi Byum che, qualcosa mi dice, se continueranno a scrivere porcherie del genere non faranno una gran strada (o forse faranno un sacco di soldi...).
La vicenda, che dovrebbe essere inquietante, è per due terzi di del film di una noia mortale. Io oscillavo tra lo sghignazzo ed il pisolino, il marito ci ha messo maggiore buona volontà nel tentare di dipanare l'annosa vicenda, quanto meno di capire chi fosse Ryan e chi Roman (o come accidenti si chiamano i due tizi) ma poi anche lui ha ceduto allo sbadiglio. Quello che doveva essere il colpo di scena non è un colpo di scena, ovvero si intuisce non appena il ritmo della storia si alza un attimo.
I personaggi sono di una pochezza imbarazzante. Quello di Jess poi è di una cretinaggine irritante, assurda è la facilità con cui accetta la presunta "possessione" da parte del marito nel corpo del cognato senza preoccuparsi di verificare il tutto, come farebbe una qualsiasi persona normale.
Jess, è Sarah Michelle Gellar, che sarà stata anche oggetto di culto interpretando "Buffy l'amazzavampiri" ma come attrice pseudo drammatica fa veramente pena, mentre Roman è Lee Pace, le cui limitazioni sono evidenti.
Insomma, una pellicola semplice e poverissima, nel senso peggiore del termine, da evitare tranquillamente.
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