Possiamo accettare che il massacro continui?

Author Alvaro1984 18

Ci si può trincerare dietro generiche dichiarazioni di non intervento negli affari interni di un paese in cui si sta sparando sui manifestanti? Si può dire che l’Ue «non deve interferire»? Un paese, o meglio, un dittatore che in quarant’anni ha fatto il buono e il cattivo tempo nel suo paese e cercato di influenzare la politica degli stati “amici” con dubbie operazioni, può impunemente sparare razzi sui manifestanti e continuare a minacciare l’Europa che, a detta di emeriti diplomatici, dovrebbe non interferire o addirittura non disturbare? Non è una implicita autorizzazione a continuare un massacro che dovrebbe far rabbrividire ogni persona degna di questo nome? La crisi nordafricana sta mostrando i limiti strutturali di un’Europa priva di strategie e di orizzonti politici, paralizzata da veti incrociati, da alleanze imbarazzanti e contrastanti, da amicizie ambigue, da una assoluta mancanza di politiche comuni. A che serve l’Europa se non sa nemmeno, o addirittura non deve, gestire le crisi che la lambiscono e che rischiano di crearle problemi decennali? Chi si vanta di avere un rapporto privilegiato col rais di Tripoli perché tace? Perché invita a non disturbare, a non interferire? Quali sottili e segrete strategie sono in corso? Cosa si teme? Si può col silenzio accettare una repressione che prevede massacri, assoldamento di mercenari per sparare sulla folla dei manifestanti? Ci si può augurare che il massacro continui? Fino a che punto è tollerabile una tale posizione? Sfugge a qualcuno che in Libia stanno assassinando esseri umani?