Ecco come mi sento mentre corro incontro all'autunno: ho troppa roba.
Molte volte in passato questa è stata una constatazione eccessivamente compiaciuta, come se la somma tra il mio stile di vita, i miei interessi e la varietà dei miei gusti, nonché quella vena barocca nel mio carattere, non potessero che dare come risultato una valanga di oggetti che approfittano del mio disordine cronico e della mancanza di spazio e si appollaiano in ogni angolo o superficie libera.
E invece no.
Basta compiacimento, basta indulgenza.
Vero, ho molti interessi e attività.
Ma come non faccio teatro mentre insegno inglese o preparo un patto di spaghetti, non vedo perché non dovrei provare a tenere copioni e depliant teatrali separati da libri di testo e mestoli.
Qua siamo già a buon punto, lo ammetto: da quando Riccardo e io ci siamo trasferiti in un appartamento più piccolo abbiamo assegnato un'area, un cassetto, una scatola o una cartella a tutto ciò che ci riguarda, settore per settore. E poi io mi sono esercitata a fondo nella disciplina olimpica del rimetti-al-suo-posto-quello-che-hai-usato. Non è una cosa difficile di per sé, ma io partivo da zero e mi trovo più che contenta. Il fatto è che c'è proprio tanta roba di cui oggettivamente non posso fare a meno ma anche altrettanta che oggettivamente non mi serve.
E che continuo a tenere "Perché non si sa mai" o altre fesserie simili.
Ultimamente ho smosso alcune valanghe di oggetti e buttato via o regalato un po' del mio superfluo. Lo spazio c'è, se togli di mezzo il superfluo. E ti godi anche di più ciò che rimane.
Mi rendo conto che questa evoluzione si sposa a meraviglia con il percorso intrapreso a maggio: via i chili di troppo, via ciò di cui non ho bisogno.
Voglia di rinnovamento e voglia di leggerezza vanno di pari passo.
E allora accolgo l'inizio di un nuovo anno scolastico e accademico facendo spazio per ciò che merita di avere il posto d'onore nella mia vita quotidiana.
Missione armadio: come accennato qualche giorno fa, ho provato tutti i pantaloni e mi sono disfatta di quelli che mi stavano larghi. Non voglio vederli più. Tra quelli che erano troppo stretti ce ne sono molti che mi entrano già. Adesso è come avere a disposizione un nuovo guardaroba! Posso perfino rimettermi i jeans. Non ricordavo di averne così tanti, né che mi stessero così bene!
Quest'anno ho voglia di camicie, camicie di tutti i tipi.
Ho di nuovo un punto vita e voglio metterlo in risalto.
Le maglie di cotone che ai tempi dell'università usavo sotto i maglioni passano al reparto palestra/teatro, che andrà un po' riorganizzato per via dei pantaloni.
Vediamo se riesco a fare con quello che ho fino ai saldi invernali.
E già che ci sono, potrei anche decidermi a buttare un po' di quei du' stracci con cui sto in casa, a favore di una tuta morbida ma carina o di una maximaglia da portare coi leggins e, quando arriverà il freddo col mio inseparabile maxiponcho di pile multirighe. A luglio a Milano i pantaloni di Oysho sono stati una buona idea, potrei fare il bis appena ho un punto vendita vicino.
Maglioni di lana: vorrei metterli un po' in stand-by, dando la precedenza a cardigan, scaldacuore e giacchini, perché lavaggio e conservazione della lana sono piuttosto complicati da gestire in una casa come la mia.
Ma magari un maglioncino di cachemere me lo regalo. E voglio un cardigan di lurex, da portare di giorno, vestita da maschiaccio.
In giro qualcosa si trova già, perfino al mercato si intravede qualche filo dorato. Io per ora ho trafugato un gilet di maglia sottile e ultrascintillante dall'armadio di mamma.
L'ho sempre amato e sempre lo amerò, e quest'anno sarà il mio feticcio.
Poi vorrei continuare a portare le gonne come nei mesi scorsi, e magari quando non ho davanti a me una giornata troppo complicata, mettere qualche volta i tacchi anche di giorno. In estate è stato molto facile, vediamo come me la caverò quando farà freddo.
Di borse non ho bisogno, di scarpe sì: stamani ho comprato un paio di motard neri con le borchie e un po' di spessore sotto il tallone. Avevo voglia di ricomprarmi gli anfibi, dopo circa 10 anni che non li porto, ma i motard sono grunge quanto gli anfibi e belli anche con le gonne, e allora vincono loro. E poi ne vorrei anche un altro paio "lisci" ma verde bosco o blu petrolio... vedremo!
Sto passando in rassegna le scarpe estive prima di fare il cambio dell'armadio: c'è da portarne qualche paio dal calzolaio per i gommini da sostituire, c'è da tenere all'aria, ingrassare e lavare un bel po' di robetta. Tenetele bene le vostre scarpine, lo dice anche la Spora!
Poi, incantata da Carla Gozzi e dal suo Guardaroba Perfetto, mi sono armata di carta adesiva lavabile per rivestire quello schifo di armadio che ci troviamo. Perché se siamo in una casa ammobiliata con armadi orrendi non è certo colpa dei miei vestitini. I sacchettini di antitarme profumato da noi non mancano mai, e le scatole delle GlossyBox le sto usando per metterci foulard, bijoux, cravatte, bretelle, cinture e chi più ne ha più ne metta. Chissà che tenerli in ordine non si riveli utile per usarli di più? Anzi, devo ricordarmi di rimettere le pile ai miei orologi da polso, l'unico accessorio che indosso regolarmente, dato che è anche utile.
Beauty: i miei capelli sono più o meno alla mia lunghezza ideale; ho intenzione di iniziare a dar loro dei piccoli riflessi, anche leggeri, perché il mio corvino naturale, così compatto, adesso inizia a farmi l'effetto di un casco da motocicletta. Per quanto riguarda il make-up, non c'è niente che mi serva davvero. Ci sono dei prodotti che mi incuriosiscono, certo, ma in linea di massima credo che userò ciò che già possiedo per interpretare le collezioni autunno-inverno delle grandi case cosmetiche: l'oro sugli occhi di Dior, le bocche rosse e opache di YSL, e chissà cosa arriverà poi. Al momento quello che mi interessa di più è lo skincare. E in ogni caso a ottobre all'Intercharm ne vedrò letteralmente di tutti i colori, quindi faccio sempre in tempo a cambiare idea! :)
Ecco come mi sento in questi giorni di fine settembre: meno e meglio = di più. Sembrano sempre gli stessi buoni propositi destinati a naufragare di fronti al primo negozio di abbigliamento low cost, ma quest'anno mi sento davvero così.