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Post dei tanti argomenti che sommati fra loro fanno zero

Da Olineg

Post dei tanti argomenti che sommati fra loro fanno zeroNelle prossime settimane la frequenza dei miei post probabilmente si diraderà, causa ferie, svogliatezza, scarsità di connessione in zona balneare eccetera, la stessa cosa vale per tanti altri blogger; mi vengono in mente delle dispense a fumetti che uscivano col Sole 24 Ore quando io ero moccioso, erano dei fumetti di Zio Paperone che insegnavano l’economia ai bambini, mi piacevano i fumetti della Disney, ma non i cartoni e i film d’animazione, da qualche parte lessi che la Disney americana, concesse alla Disney Italia (privilegio unico) di scrivere i soggetti e le sceneggiature per i fumetti pubblicati in Italia, per questo probabilmente mi piacevano le storie a fumetti e schifavo i cartoni, per questo che le strisce di Topolino avevano un non-so-che di noir mentre i cartoni sembravano le avventure di un cerebroleso, ad ogni modo, una massima di quelle dispense che mi rimase impressa è che quando la borsa va giù, l’investitore furbo non vende come gli altri, ma compra, seguendo la stessa filosofia, il  web-writer scaltro non dovrebbe seguire la contro-espansione stagionale della blogosfera, ma al contrario dovrebbe scrivere più del solito, in maniera da aumentare la propria fetta googliana, in modo da ingrassare la molecola che porta il proprio nome e che fluttua nella rete. Analizzo le “quote azionarie”, nel riepilogo delle parole chiave che portano al mio blog, e ne traggo che nel web dominano gli istinti primordiali, come il sesso (si vabbè questo lo sanno tutti…) con la parola “scopatore”, o la paura, con la ricerca “terremoto a Roma”, ma anche, risultato imprevisto, il crimine, o meglio la crime-fiction, la mitologia della delinquenza, con la ricerca de “romanzo criminale la serie”. L’altra sera degli amici mi accennavano a un fatto di cronaca che mi era sfuggito, dei ragazzi che andavano in giro per Roma ad atteggiarsi da boss chiamandosi con i nomignoli del romanzo/film/telefilm sopracitato, fino a quando uno di questi è finito in ospedale con la pancia usata come porta-coltelli, qualcosa di simile a quello raccontato da Saviano in Gomorra, sui due ragazzini che sparavano in giro citando Pulp Fiction. Non è un ragazzino, invece, l’ex-direttore della Asl di Pavia, Carlo Antonio Chiriaco, arrestato qualche tempo fa nella maxi-operazione contro la ‘ndrangheta lombarda, che ha dichiarato di essere stato sempre morbosamente attratto dal mondo del crimine, e dalla sua immagine, di aver “giocato” a fare il boss. Peccato che intercettato al telefono dichiarasse questo: “Il primo processo l’ho avuto a 19 anni per tentato omicidio… comunque la legge è incredibile… quando tu fai una cosa puoi star certo che ti assolvono, se non la commetti rischi di essere condannato. Quella roba lì è vero che gli abbiamo sparato (bestemmia) È vero che gli abbiamo sparato non per ammazzarlo, però è anche vero che l’abbiamo mandato all’ospedale. Sono stato assolto per non aver commesso il fatto. Dopodiché io sono un angioletto… Io sono veramente un miracolato, sono stato in mezzo a tanti di quei casini”. La letteratura nera esiste da quando esiste la letteratura stessa, e sempre esisterà, perché sempre esisterà un lato nero dell’uomo, chi compie dei crimini è perché è un criminale; nella mente, o se preferite nell’animo, di un uomo, la regola naturale del non-uccidere non può essere spazzate via da un film. Magari si potesse, nel senso che funzionerebbe anche il contrario, e si potrebbero recuperare le teste di cazzo con un cartone animato, magari quelli di Topolino in versione lobotomizzata.



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