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Chiamerò questa prima metà della giornata "Discussioni e diversità". Prima una coppia di fidanzati che allontanandosi nelle opposte direzioni si urlavano parolacce di quelle pesanti, poi una coppia di amici maschi su una panchina in merito all'intrusività (o premura, dipende dai diversi punti di vista, i loro) della mamma di uno dei due nella di lui vita.La coppia di fidanzati l'avevo vista una settimana fa nella stessa zona scambiarsi effusioni su un muretto e ricordo di averli notati per la grande tenerezza ma anche per le loro caratteristiche fisiche: lui di colore e un bel ragazzo, lei piuttosto bruttina, caucasica. Ricordo anche di aver fantasticato sui motivi che li avevano portati a scegliersi e che molto frettolosamente e grossolanamente avevo optato per la storia delle due solitudini che si erano incontrate grazie (o a causa di) alle discriminazioni cui erano sottoposte. Ripensandoci subito dopo mi accorsi che la mia stessa deduzione nascondeva un mio atteggiamento discriminatorio o quantomeno un pregiudizio. Ma gli ho voluto bene subito a quei ragazzi e mi ha fatto male vederli litigare in quel modo stamattina. Poi la coppia di amici che discuteva animosamente sulla panchina. Fino a quando non mi è stato del tutto chiaro l'oggetto della loro discussione, avevo dato per certo che stessi assistendo anche in questo caso alle incomprensioni d'amore di una coppia. Chissà, i toni alti, il parlare concitato accompagnato da una pronunciata gestualità, la vicinanza fisica sulla panchina oltre i "canoni" della distanza tra due amici: insomma anche in questo caso il festival dei pregiudizi e dei luoghi comuni. Invece l'invadenza della mamma di uno dei due aveva determinato, a quanto pare, la fine del rapporto del tizio con una donna. Da questo punto in poi ho continuato a seguirli non tanto per il contenuto dei loro scambi quanto, piuttosto, per la passione che due amici stavano mettendo in favore del problema di uno dei due. Mi manca il potermi confrontare così con un amico, ma questa è un'altra storia che non racconterò ora e che non so se racconterò mai.La cosa sensazionale (almeno ai miei occhi) che emerge da questi due episodi è il mio pregiudizio! Io, Morrison, progressista, pacifista, sufficientemente di sinistra, che scopre di avere dei semini discriminatori sparsi da qualche parte nella sua persona. Inaccettabile. Chiamerò questa seconda parte della mia giornata "Tolleranza". Anzi no, chiamerò il pomeriggio "Gay pride" e la sera "Radici". Sto peggiorando la mia posizione lo so. Peace!
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