Questa settimana sono stata al cinema tre volte e questa cosa è bella.
Andare al cinema mi dà la stessa sensazione di andare in libreria o in profumeria (vedi un po' i parallelismi..). E andare spesso al cinema per me è come entrare da Feltrinelli e comprare tutti i libri che mi interessano o andare da Sephora con una shopping card da mille mila euro. Reso l'idea? Bene.
C'è da fare una precisazione: non sono ricca da fare schifo, semplicemente ho la card del cinema che è molto conveniente e mi fa risparmiare un bel po' di soldi e in più da giovedì 9 a giovedì 16 c'è la Festa del Cinema, che permette di entrare al cinema pagando il biglietto solo 3€.
Lo scorso mercoledì sono andata a vedere Effetti Collaterali assieme al consorte e vi ho già dato le mie impressioni sul film in un precedente post -> [link]
Giovedì siamo andati a vedere Iron man 3 - non oso pensare alla mia Uci card traboccante di punti yuppi yeeee..
Eravamo due coppie, il film è piaciuto al versante femminile e ha fatto schifo a quello maschile. Marco reputa che sia tutto dovuto al fascino esercitato da Robert Downey Jr che, obiettivamente, è un bel vedere, ma non sono perfettamente in linea con la sua opinione.
A me il film è piaciuto tanto, e dopo un Iron man 2 un po' fiacchino mi è sembrato che si sia ritornati ai toni del primo Iron man, con quei vaghi accenni di """impegno politico""" (le tre paia di virgolette sono decisamente volute).
Ovviamente io parlo da profana delle storie Marvel, non sono affatto una cultrice del genere e sebbene abbia visto molti dei film Marvel e la maggior parte mi sia anche piaciuto non sono di certo i miei "film del cuore".
Fra l'altro non leggo neppure i fumetti di Iron man per cui non ho la più pallida idea se il film sia fedele o meno all'opera da cui è tratto.
Ciò nonostante, baso il mio giudizio positivo su tre fattori:
- la figura del Mandarino è bellissima e Ben Kingsley è davvero bravo
- il fatto che la "minaccia" sia inizialmente considerata esterna e invece si riveli poi essere semplicemente una copertura per una minaccia più americana che mai mi piace; sembra, o almeno, la interpreto così, una aperta critica alla politica estera statunitense ma più che una semplice critica, una satira, che vede il fighissimo robot americano fare incursione in un posto sperduto in Afghanistan per cercare una persona che è anni luce lontana da lì.
- dapprima vedere l'impacciata Pepper diventare incandescente e difendere il suo amato Tony Stark mi è sembrata una stronzata, devo ammetterlo. Però poi a pensarci è molto femminista. E' una stronzata molto femminista.
- in questo film oltre a prendere per il culo gli Stati Uniti si prende per il culo il fascinoso Stark che "fallisce" comicamente più di una volta.
Ovviamente lo reputo un bel film sempre nella misura in cui è parte dei film minchioni di cui vi ho a lungo parlato.
Questo pomeriggio sono invece andata con mamma e nonna a vedere Treno di notte per Lisbona.
Il film è tratto da un libro di Mercier Pascal, edito Mondadori, del 2008. E' la storia di un professore di Berna che per motivi che non sto qui a spiegarvi lascia tutto e si trasferisce a Lisbona. Devo dirlo, non mi è piaciuto. L'ho trovato innanzi tutto noioso. Non mi è mai capitato di aver sonno al cinema - sonno di quelli che sei lì lì per addormentarti - oggi ne ho avuto. Le mancanze di questo film a mio avviso sono due, che si ricollegano entrambe al tentativo forse un po' troppo pretenzioso di rendere il film un po' meno "film" e un po' più "libro". Quando si traspone una "storia di carta" su pellicola, è inevitabile che si debbano fare dei cambiamenti. Già solo per il tempo a disposizione: in un libro si può parlare anche di una storia che dura secoli e descrivere ciascun secolo con dovizia di particolari, in un film si è incatenati a quelle due orette, non si scappa. Dicevamo, due mancanze:
- il film, in my opinion, ha troppi livelli narrativi. La cosa può andare benissimo per un libro, ma in un film è difficilmente gestibile. Durante il film vengono recuperate quattro diverse storie: la vicenda del professore di Berna (un eccellente Jeremy Irons), le vicende della rivoluzione portoghese, i fatti privati dei ragazzi che partecipano alla rivoluzione portoghese e la storia della ragazza salvata dal professore che poi ricollega tutto.
Non è difficile da seguire, ma lo trovo ugualmente dispersivo - altra cosa che mi ha fatto abbondantemente storcere il naso è stato il linguaggio usato. Certe frasi "ad effetto" che in letteratura possono suscitare emozioni fortissime secondo me fissate sullo schermo, pronunciate da attori in carne ed ossa possono facilmente diventare ridicole. Ecco, tutto il film è così, neppure un briciolo di linguaggio parlato, tutto frasette ispirate e ad effetto. Non funziona. Ed è un peccato perchè gli attori sono veramente bravi.
Saltando di palo in frasca, devo mostrarvi la scoperta del secolo, il cibo più buono mai pensato e messo sul mercato, ecco a voi, signori e signore, Picco Pizzi!
Sono delle pizzette surgelate che prendo da Lidl e sono davvero buonissime. Potrei mangiarne chili su chili. Ne ho avuto la dimostrazione stasera: di solito quando le divido col consorte ne mangio 6 (in una confezione ce ne sono 12), questa sera che il consorte non ha cenato con me ne ho mangiate 9 per cena e 3 qualche ora più tardi per accompagnare la mia birretta notturna. 12 Picco Pizzi giù nel mio pancino. Che vergogna. In realtà il mio subconscio sapeva bene che sarebbe andata a finire così tant'è che questo pomeriggio ho preso due confezioni piuttosto che una; una è andata, ma se il consorte tornando dal lavoro avrà fame c'è quella di riserva! Muahahaha :D
Questo pomeriggio, dopo il cinema, io, mamma e nonna siamo andate al Mc cafè a prendere un caffè. C'è da spendere una parolina su questa cosa del Mc cafè: ci vado spesso e unicamente per prendere il caffè americano perchè lo fanno davvero buono. Sa del caffè lungo che danno in Germania per colazione. Ve lo consiglio anche perchè costa solo un euro :) E sì, è una stronzissima multinazionale, però a volte penso che ci lavorano persone lì dentro, quindi la boicotto con moderazione (sì, è una battuta, ridi perdio!). Mi piace passare il tempo con loro, a volte sono estremamente stolite però le ore trascorse insieme mi danno un senso di appartenenza che negli ultimi anni avevo completamente perso di vista. Negli ultimi anni non sono stata molto con la mia famiglia, pensavo di avere altre priorità. Guarda caso i miei genitori, ad oggi, sono gli unici a non avermi mai giudicata anche se sarebbe stato perfettamente in linea col loro "ruolo" farlo. Dopo il Mc cafè abbiamo fatto un salto da Lidl dove, oltre alle mie amatissime Picco Pizzi, ho preso qualche prodotto frivolo. Uno conosciuto, uno da testare, ma me li riservo per un eventuale haul di maggio.
Buonanotte...