morivate dalla voglia di vedere quanto sono gnocca con gli occhiali, è vero? Ed io vi accontento. Vi leggo nel pensiero e vi accontento.
Come potete vedere dall'attacco, questo post è assolutamente, indiscutibilmente e incommensurabilmente un post minchione.
Bene, ciò che mi spinge a rendervi edotti delle mie avventure è fondamentalmente la noia più assoluta.
Stamane ho studiato massicciamente ergo mi son concessa un pomeriggio e una serata di relax. Per il pomeriggio tutto è andato come preventivato: io abbandonata sul divano, io che guardo programmi minchioni su Real Time, io che cado in una sorta di coma che dura sino alle 19 ma solo perchè improvvisamente si son messi a squillare tutti i telefoni presenti in casa mia. Maledetti telefonatori assassini di sonni di relax. La pagherete.
La serata di relax, invece, si è trascinata nella noia più totale.
Avrei potuto leggere, avrei potuto vedere un film, avrei potuto togliere e rimettere sto povero smalto che mi langue sulle unghie, scrostato, ormai da giorni, avrei potuto fare un rilasssssssssantisssssssimo pediluvio ma no. Stavo quasi per rimettermi a studiare, non riuscivo a star ferma, alla fine ho ripiegato sul buon caro vecchio Facebook che per fare scorrere le ore nella totale assenza di attività cerebrale è unico.
Quindi, sì, sono un paio d'ore che il mio massimo impegno è far scorrere la rotellina del mouse sueggiù. Grandioso.
En attendant il gentilissimo mio consorte che torni dal trabajo vi informo che oggi è stata una buona giornata - una frase, tre idiomi diversi, ragazzi, vabè, ciao...
Anyway, oggi, per chi se lo stesse chiedendo, ho fatto una cosa di cui non vi parlerò ma che mi ha resa non orgogliosa ma consapevole di ciò che posso fare.
La giornata ha preso una svolta decisiva quando è spuntato Marco da una porta a vetri, tutto trafelato.
Sapete quando succede qualcosa nella vostra vita che è come l'ultimo pezzetto di un puzzle? E non appena si inserisce nel quadro generale diventa tutto più chiaro?
Ecco, si ricollega tutto ad una cosa successa durante la parata del Palermo Pride.
E' successa una cosa alla quale mi preparavo da settimane, consapevole che mi avrebbe fatto stare malissimo. E poi è successa, esattamente come l'avevo immaginata, un tuffo al cuore, una voglia incontenibile di sorriderle e invece la sua faccia cattiva mi ha fatto smettere di esistere, per qualche istante. E non mi ha fatto niente. Neanche un pensieraccio funesto. Neanche una lacrima miserella. Sarà che ero immersa in tutta quella meraviglia, bo. Quasi non mi riconoscevo.
Poi oggi ho fatto questa cosa bella per il mio futuro e Marco è arrivato quando proprio non me l'aspettavo e mi sono ricordata di una frase cattiva "non ti farà laureare" e poi oggi tornando a casa Marco mi ha portata a mangiare la focaccia all'Ipercoop e sono passata davanti quella stradina percorsa così tante volte nella mia vita e mi sono accorta che era tutto collegato. E ha fatto male solo un po'. E poi è passato. Credo stia passando tutto. Non posso continuare a rincorrere per sempre persone che mi rifuggono come la peste. Dovrò farmene pur una ragione. Eppure, se sino a poco tempo fa reputavo la mia vita incompleta adesso non più. E' vero, ci siamo solo io e lui. Non ho altro, però è straordinario.
Come sempre le mie ciarle vi sembreranno assolutamente sconclusionate, ma va bene così.
Mi sto preparando ad una cosa brutta. Dolorosa. No qui non c'entrano ex amici stronzi, niente storielle da adolescenti troppo cresciuti. C'è una persona che sta male. Ed io mi sto preparando perchè ho paura che succeda ancora come è successo sei anni fa.
Sto ascoltando una canzone dei Marta sui Tubi che mi informa che nella mia vita berrò duemila bottiglie di vino. Bella canzone - ehi, tu! se muori dalla curiosità di ascoltarla sta qua -> [link]
Mi rendo conto, osservando me stessa e la gente che mi sta intorno, che buonissima parte dei problemi che abbiamo ce li creiamo dal nulla.
Voglio provare un nuovo esercizio. Lo chiamerò l'emancipazione dall'ira funesta del tutto fine a se stessa.
Non mi voglio più arrabbiare se Marco fa tardi o se mia madre occupa il lavandino con quel suo cestello maledetto. No. Mi arrabbierò solo per cose per le quali c'è davvero da arrabbiarsi.
Devo sfuttare ogni possibile vantaggio ed io ho un gran vantaggio: ho un modello negativo ben chiaro dal quale tenermi alla larga. Tutto quello che devo fare nella mia vita, deve condurmi nella direzione opposta.
Devo fare la torta di mele per Marco.
Devo ancora dirvi perchè il famigerato Apocalips di Rimmel mi ha mortalmente delusa e devo girare un paio di video, ma non ne avrò di sicuro il tempo, almeno di qui ad un paio di settimane.
Vorrei parlarvi di un libro letto in questo periodo e poi vorrei rubare un bel tag a Marialuisa Reznor, carissima ragazza i cui video sono spassosissimi e ve li consiglio - ehi tu! muori dalla voglia di visitare il suo canale? eccolo -> [link]
Basta, che dire? La vita procede tiepida. Tiepida di modi, non di temperature.
Le temperature sono piuttosto freschette, devo dire, proprio se ci vogliamo avventurare in discorsi di un certo spessore. Com'è possibile che il 29 giugno, in quel di Palermo che di solito d'estate è lì lì col Sahara, io sto con le maniche lunghe? Impressionanti fluttuazioni climatiche, direi.
Bene, mi congendo. Il gentile consorte ne avrà ancora per un paio d'ore almeno, ore che io passerò nella più totale decerebrazione davanti alla tv.
A volte è bello sentirsi un po' Homer.
Magari mi tolgo sto smalto va'.