Post-gara Gran Premio di F1 di Turchia 2011

Da Tuttoqua

Pista bagnata, pista fortunata? Beh, certo, doveva piovere, e la cosa avrebbe in qualche modo potuto favorire la Ferrari nella rincorsa al siluro austroungarico.

Ma c’era il sole e, in barba a tutte le previsioni, Alonso ha retto la botta! Ma andiamo con ordine.

In qualifica solito dominio di Vettel, che ormai ha preso l’abitudine di demolire tutti e andare a casa (5 pole su 5 GP…). Ma come fa? Di sicuro, sul giro secco, fa paura, perfino a Webber che dispone dello stesso mezzo ma torna ai box con mezzo secondo sul groppone.

In gara, si sa, chi parte davanti  ha un vantaggio immenso, e Vettel l’ha capitalizzato subito, creando un gap di una decina di secondi che poi gli e’ tornato utilissimo per andarsi a prendere i 25 punti del vincitore.

Perche’? Perche’ in Turchia, a dispetto delle previsioni, anche Alonso ha dimostrato di poter tenere benissimo il passo delle RedBull, staccando tempi notevolissimi con continuita’ e costanza. Una bella dimostrazione di una ritrovata velocita’, che fa ben sperare per il futuro.

Fa ben sperare, ma con i se e con i ma… E se fosse un fuoco di paglia? Ma non e’ che la pista era piu’ favorevole di altre? E se le gomme dure fossero state piu’ dure invece di essere (vedi anche GP precedente) praticamente identiche alle morbide? E se Hamilton non avesse sbagliato alla prima curva? E se non si fosse fermato mezz’ora ai box per un problema stupido con un dado (puro godimento per chi lo ha sulle balle)?

Vedremo in futuro, ma almeno assistere alla battaglia tra Alonso e Webber ha donato smalto alla gara e soddisfazione agli spettatori. Certo, i tifosi Ferrari sarebbero stati piu’ contenti di un esito a parti invertite, ma se uno osserva con sguardo neutrale, non puo’ che apprezzare quanto si e’ visto ieri.

Anche Rosberg mi e’ piaciuto molto, mentre non mi e’ piaciuta per niente la strategia delle gomme decisa dai suoi… anche il mago Brown ogni tanto toppa!

Un discorso a parte merita ancora una volta il povero Schumacher, che qualcuno vorrebbe ormai declassare da Kaiser a Kazzone di turno. All’inizio gli sfrangano l’alettone, e durante tutta la gara viene superato praticamente da chiunque, anche da due auto contemporaneamente, di cui una con sua nonna alla guida. A me spiace vederlo cosi’, pero’ forse dovrebbe seriamente riflettere sul fatto che quando uno ha fatto il suo tempo non c’e’ piu’ niente da fare.

Button, dal canto suo, ha provato per l’ennesima volta a far leva sull’unico grande talento di cui dispone: consumare le gomme meno e meglio degli altri. Ma stavolta e’ andata male, perche’ la strategia a 3 soste ha inguaiato malamente quei pochi che c’hanno provato. D’altronde, chi non risica non rosica. Gli e’ andata male, ma sono sicuro che abbia rosicato lo stesso.

Vogliamo parlare di Massa? Ma no, dai. Qui di parla di Formula 1 e non di go-kart per anziani.

Parliamo invece di gomme, KERS e DRS, iniziando proprio da quest’ultimo. Indubbiamente l’aggeggio introduce spettacolo e sorpassi, ma viene ancora da interrogarsi sulle regole che lo controllano. Ma perche’ non si puo’ usare liberamente, piuttosto che solo in un paio di aree della pista? Ed e’ eticamente corretto? Da spettatore inizia a piacermi, ma sono sicuro che da pilota mi farebbe anche incazzare come un licaone (vedi Alonso a 5 giri dalla fine…).

Il KERS: quello della RedBull continua a non funzionare, e noi se siamo immensamente lieti, altrimenti non staremmo qui a lodare la Ferrari per aver quasi chiuso il gap, ma piuttosto dovremmo incoronare Vettel campione del mondo con una quindicina di gare d’anticipo. Inoltre, fa un po’ da contraltare al DRS: se io sono davanti e so che chi mi segue ha un solo punto in cui puo’ provare a passarmi con l’ala mobile, mi tengo il KERS buono per l’occasione e me lo sparo li’. Aiuta, non aiuta? Beh, un po’ aiuta di sicuro, e se tra le mani non ho proprio una Trabant, qualche difficolta’ a quello dietro la creo.

Le gomme. Ieri Tronchetti Provera si e’ fatto sfuggire un fatto: le gomme Pirelli durano solo 10 giri perche’  Bernie Ecclestone vuole cosi’. Ora, sono due ore che mi scervello per trovare qualcosa di sensato da dire, ma non mi viene niente. Ditemi voi.

Una cosa e’ certa, e cioe’ che ormai le gomme decidono le sorti di ogni GP, ma non sono sicuro di quanto questo sia un effettivo valore in termini di spettacolo e quanta incertezza vera introduca. Perche’, nonostante tutto, le RedBull continuano a essere li’ davanti, a tal punto che, nonostante i progressi, gli altri potrebbero gia’ aver iniziato a ragionare sull’opportunita’ di concentrare gli sforzi maggiori sullo sviluppo della monoposto del 2012.

Commento gara precedente: Gran Premio di Cina.

I POST delle ultime 3 stagioni.


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