Una selezione ragionata delle notizie di oggi su media, giornalismi e comunicazione da non perdere.
- Mobile Immobile — I lettori dei quotidiani online da mobile, ed in particolare da smartphone, crescono a vista d’occhio. Così non è invece per gli investimenti pubblicitari, e gli editori iniziano a fare i conti con il “mobile gap”. Non si tratta di un problema del gazzettino di Pollena Trocchia, con rispetto parlando, ma di testate del calibro del New York Times e/o del The Wall Street Journal. La dimostrazione che la tanto citata chart di Mary Meeker, sulla differenza tra tempo speso ed investimenti pubblicitari, riproposta anno dopo anno come evidenza dei trend, è come la corazzata Potëmkin.
- Selfie Pay — Che fossimo nell’epoca dei selfie ormai lo dicono persino al TG1 ogni due per tre. Adesso però MasterCard sta sperimentando un metodo di pagamento grazie agli auto-scatti. L’idea di per se stessa avrebbe senso, è sulle conseguenze che mi tremano le ginocchia…
- Page Messaging — Facebook, a meno di un mese dell’introduzione di questa nuova opzione, ha rilasciato una guida per il buon uso dei messaggi da parte degli amministratori delle pagine aziendali. Adesso non avete più scuse per non rispondere alle persone se non l’ignavia.
- Veni, Vidi, Video — Grande movimento da parte dei media per il video advertising, segmento, come noto, in grande espansione che stimola gli appetiti di televisioni, giornali online e molti altri, a colpi di acquisizioni da centinaia di milioni di euro, mentre gli investimenti su YouTube crescono del 40% anno su anno. Lo racconta con tutti i dettagli del caso il Financial Times.
- Controdipendenza - La reazione di controdipendenza nelle relazioni affettive ed interpersonali è una modalità per mantenere una “distanza di sicurezza” in quelle relazione sentite come molto intime e che attivano aspetti di dipendenza vissuti come minaccia. È stato il caso in passato di “blogger” vs giornalisti o di molti “haters” sui social da tempo . Adesso sembra essere la volta dei giganti di Internet, o OTT, che dir si voglia come spiega egregiamente, come d’abitudine, Frédéric Filloux nel suo articolo “Why Europe Hates US Internet Giants In Six Charts”
- Ipertesto — Il 24 Agosto 1965 Ted Nelson usò per la prima volta il termine ipertesto, da lui coniato, in una presentazione alla Association for Computing Machinery. Sono passati 50 anni da allora e la stragrande maggioranza delle testate online del nostro Paese continua a non usarlo convinti che i link portino via i visitatori. Sigh!
- Psicologia dei “Like” — Se il valore delle azioni sui social deve essere valutata in base al time spending come metro di valutazione dell’engagement delle persone, i like sono l’azione più meccanica, meno impegnativa e coinvolgente. Le cinque motivazioni che portano le persone a mettere un like, un mi piace, su Facebook valgono comunque il tempo di lettura.