Una selezione ragionata delle notizie di oggi su media, giornalismi e comunicazione da non perdere
- L’Implosione di un Brand — Prima del dieselgate, come l’hanno denominato i media, le citazioni di Volkswagen erano circa 10mila al giorno. Numero che è balzato ad oltre 100mila durante i primi giorni dello scandalo e, a più di un mese di distanza, resta da 2 a 4 volte superiore al pre-crisi. Una valanga di citazioni che nell’81% dei casi è negativa secondo l’analisi di Reputation Manager. Secondo quanto riportato, in Italia, ad ottobre i principali brand del gruppo hanno registrato il seguente andamento: Volkswagen –6,85%, Seat –11,17% e Skoda –0,23%, mentre Audi è cresciuta del 18,06%. Tendenza che pare essere diffusa a livello mondiale con la perdita della leadership del mercato da parte della casa automobilistica tedesca in favore di Toyota. L’implosione di un brand…
- Ma che Musica Maestro — Facebook introdurrà anche la musica nel news feed. Per il momento solo per iPhone sarà possibile caricare, ed ascoltare, 30 secondi di un brano musicale tra quelli presenti su Spotify e/o Apple Music. I brani potranno essere salvati e/o acquistati nei rispettivi store musicali. La musica ha trovato un nuovo canale di distribuzione e vendita, e le news?
- Video Killed the TV Star - Le imprese stanno rivedendo e ripensando l’allocazione degli investimenti pubblicitari con uno spostamento dei budget [visto che siamo nell’epoca dell’anno in cui questo viene pianificato] del 10% dalla TV al video advertising digitale secondo il report basato sull’analisi di 300 brand, agenzie e publishers. Per andare incontro a questa tendenza arriva anche in Italia Google Preferred la nuova soluzione pubblicitaria che consentirà ai brand di accedere al contenuto più gradito dalla loro audience su YouTube, che per rendere più agevole l’integrazione con le strategie di pianificazione televisive è costruito con un’offerta per target socio-demo tipica delle stesse. Bye, bye…
- Twitter — Dopo la controversa introduzione del cuoricino in sostituzione della stellina dei preferiti adesso la piattaforma di microblogging da 140 caratteri introduce una public policy per la trasparenza e Twitter for Good, malamente tradotto in Twitter per Beneficenza, per favorire una maggiore comprensione, uguaglianza e opportunità nei Paesi in cui opera. L’iniziativa segue alla recente introduzione del centro di sicurezza di Twitter con regole e strumenti per adolescenti, famiglie e docenti. Lodevole iniziativa forse un po’ insipida, poco seducente ed interessante per come presentata.
- Instagrammers — Non vi è dubbio che Instagram sia, anche in Italia, il social del momento con una crescita esponenziale che gli ha consentito di superare anche Twitter per numero di utenti attivi nel mese come non ha mancato di sottolineare Mark Zuckerberg non più tardi di ieri nel suo commento ai risultati del terzo trimestre e secondo alcuni analisti la sua valutazione si aggirerebbe intorno ai 37 miliardi di dollari. Guardando la lista dei top 100 instagrammers per numero di followers, escludendo brand e aziende, non si può non notare come questi siano prevalentemente personaggi famosi del mondo dello spettacolo [e dello sport]. Adesso spiamo dal buco della serratura di casa delle celebrities anche via social, tutto cambia perchè nulla muti…
- Social Media ROI — Sono anni che si parla, e si straparla, su quello che è il vero mantra del social media: il ROI. Se comunemente ci si riferisce al ritorno sull’investimento non è da sottovalutare il ritorno sull’influenza esercitata come parametro qualititivo. Ma è sul come misurare che spesso si accendono accesi dibattiti. Premesso che non esistono parametri universali, ma le metriche devono essere adattate a quelli che sono gli obiettivi e le motivazioni di presenza corporate sui social, Simply Measured contribuisce a fare chiarezza sul tema. Da stampare ed appendere in ufficio.
- Pubblicità a Favore del Blocco della Pubblicità - Shine, ad-blocking company Israeliana, ha acquistato una pagina sul Financial Times contro l’Advertising Internet Bureau. Nell’annuncio, con l’immagine di Muhammad Ali, si legge “The @iab knew we could block. Now they know we can punch, too.” ed è contenuto il link ad una landing page che elenca tre recenti citazioni di player dell’advertsing online. A la guerre comme a la guerre.