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Creato il 09 dicembre 2015 da Pedroelrey

Una sele­zione ragio­nata delle noti­zie di oggi su media, gior­na­li­smi e comu­ni­ca­zione da non perdere.

  • Il 2015 su Twit­ter — Twit­ter, come di con­sueto, pub­blica  the #Yea­rOnT­wit­ter, con l’elenco delle voci e delle ten­denze più popo­lari per il 2015 sulla piat­ta­forma di micro­blog­ging da 140 carat­teri. Se nella sin­tesi effet­tuata emer­gono tutti i valori posi­tivi di Twit­ter, il det­ta­glio con l’elenco dei più rit­wit­tati e delle ten­denze top vede in cima alla clas­si­fica i One Direc­tion, band musi­cale che teo­ri­ca­mente avrebbe poco a che fare con un pub­blico tech ed evo­luto quale dovrebbe essere quello dell’uccellino blu. Come diceva quel tale, il mondo è bello per­chè è avariato…
  • L’Interazione Vince — Una nuova ricerca, con­dotta da Mi Rosie Jahng, assi­stant pro­fes­sor del Hope Col­lege e da Jeremy Lit­tau, assi­stant pro­fes­sor della Lehigh Uni­ver­sity, pub­bli­cata dall’American Press Insti­tute, [di]mostra che l”interazione da parte dei gior­na­li­sti con il pub­blico, con le per­sone, su Twit­ter accre­sce il loro valore e la loro cre­di­bi­lità. Mar­kets are con­ver­sa­tions, remember?
  • Com­mu­ni­ties - Ernst-Jan Pfauth, publi­sher e co-fondatore di De Cor­re­spon­dent’, rac­conta a Journalism.co.uk i cin­que modi con i quali la testata costrui­sce com­mu­ni­ties intorno al pro­prio gior­na­li­smo rica­vando oltre 2.5 milioni di euro dai suoi let­tori. Met­tere la per­sone al cen­tro non è un opzione è LA scelta da fare.
  • Insta­gram 2015 - Insta­gram ha dif­fuso l’elenco delle 100 desti­na­zioni turi­sti­che più foto­gra­fate. Le prime tre sono: Disney­land in Cali­for­nia, Times Square a New York e Cen­tral Park, sem­pre a New York. Nella top 20, oltre a Disney­land in Cali­for­nia si tro­vano altri tre par­chi di attra­zione della Disney. E c’era chi can­tava “alla fiera dell’est per due soldi un topo­lino mio padre comprò”…
  • Ad Bloc­kers — Secondo i dati pub­bli­cati da eMar­ke­ter sola­mente il 17% dei publi­sher sta­tu­ni­tensi rie­scono a trac­ciare quante delle per­sone che acce­dono al loro sito uti­liz­zano un sistema per bloc­care gli annunci. La situa­zione, se pos­si­bile, peg­giora ulte­rior­mente quando gli viene chie­sto se hanno una stra­te­gia per gestire il feno­meno, domanda alla quale risponde posi­ti­va­mente solo il 14.5%. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
  • User-Generated Con­tent — I mil­le­nials si fidano degli UCG per un 50% in più rispetto ai media tra­di­zio­nali e l’indice di memo­ra­bi­lità è del 35% mag­giore. Al riguardo è stato pub­bli­cato un uti­lis­simo elenco di 20 piat­ta­forme per costruire, per aggre­gare user-generated con­tent. Magari vi vien voglia di pro­varne qual­cuna, eh!
  • Come si Infor­mano i Gior­na­li­sti di Domani - Gli stu­denti che fre­quen­tano il corso di “Lin­guag­gio gior­na­li­stico” dell’Università di Padova hanno dato la loro visione in una sorta di “autoin­ter­vi­sta”, un lavoro in cop­pie in cui a turno si sono chie­sti con quali mezzi ven­gono a con­tatto, quo­ti­dia­na­mente, con la realtà gior­na­li­stica.  Le inter­vi­ste met­tono in luce come vi sia alter­nanza tra “nuovi” e “vec­chi” media con un leg­gero sbi­lan­cia­mento sui primi, e come ven­gano seguite ver­sioni car­ta­cee e on-line di gior­nali, tele­gior­nali, radio­gior­nali, libri di impronta gior­na­li­stica, dando una visione inte­res­sante sull’approccio degli stu­denti, da frui­tori, a un mondo che, si spera. con­tri­bui­ranno pre­sto a formare.

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Altre noti­zie e segna­la­zioni su media e comu­ni­ca­zione nella nostra pagina Face­book e, ovvia­mente, su Twit­ter. Buona lettura.


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