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Creato il 16 dicembre 2015 da Pedroelrey

Una sele­zione ragio­nata delle noti­zie di oggi su media, gior­na­li­smi e comu­ni­ca­zione da non perdere.

  • La Tra­sfor­ma­zione delle Aree di Comu­ni­ca­zione delle Aziende in Media Com­pa­nies - Non si sono ancora spenti gli echi della vicenda ENI Vs Report che esce l’intervista a Roberto Fer­rari, Head of Digi­tal Com­mu­ni­ca­tion di Eni che nella sostanza ricorda come l’evoluzione sia verso la tra­sfor­ma­zione delle aree di comu­ni­ca­zione delle aziende in media com­pa­nies. Nel frat­tempo le media companies…
  • Native Adver­ti­sing - Nick Hugh, Vice Pre­si­dent EMEA Yahoo, a tutto campo sul native adver­ti­sing che, tra le altre cose, spiega che “Gli annunci devono essere chia­ra­mente iden­ti­fi­cati come con­te­nuto spon­so­riz­zato. L’obiettivo dovrebbe essere quello di creare un’informazione che i let­tori vogliono vedere, quindi non dovreb­bero essere par­ti­co­lar­mente inte­res­sati al fatto che l’annuncio sia spon­so­riz­zato o edi­to­riale”. È la volta buona che final­mente pas­siamo dalle mar­chette al marketing?
  • Noti­zie di Con­fine - Con 1.452 titoli sulle prime pagine dei gior­nali solo nei primi dieci mesi dell’anno e il numero record di 3.437 ser­vizi nei tele­gior­nali di prime time [il più alto degli ultimi 11 anni], migra­zioni e migranti sono diven­tati tema main­stream dell’informazione ita­liana del 2015. A rac­con­tarlo è “Noti­zie di Con­fine”, terzo Rap­porto Carta di Roma, dal quale emerge che nei quo­ti­diani il tono dei titoli ana­liz­zati è allar­mi­stico nel 47% dei casi men­tre migranti e pro­fu­ghi hanno voce nel 7% dei ser­vizi. Vergogna!
  • Ampli­fi­ca­zione Sociale — Le con­di­vi­sioni sui social creano brand aware­ness e fidu­cia. Sul tema Share­a­blee ha pub­bli­cato uno stu­dio: “What Makes Brands’ Social Con­tent Share­a­ble on Face­book?” che ana­lizza cosa rende un con­te­nuto con­di­vi­si­bile. i 4 prin­ci­pali dri­ver sono: social cur­rency, emo­tion, use­ful­ness, con­tent that tells a story. Sapevatelo.
  • L’Età dei Social — Domani il Par­la­mento Euro­peo voterà una legge sui dati per­so­nali. Se il prov­ve­di­mento pas­sasse le aziende dovranno chie­dere spe­ci­fi­ca­ta­mente il per­messo di uti­lizzo dei dati per­so­nali di cui entrano in pos­sesso. La pro­po­sta inol­tre innalza l’età in cui è con­sen­tito l’uso dei social media dagli attuali 13 anni [come negli USA] a 16 anni pur lasciando a cia­scun stato mem­bro di sce­gliere l’età in cui per­met­terne l’uso. Gasparri ha pro­po­sto di abbas­sare l’età a 5 anni così avrà più per­sone da insul­tare via Twitter.
  • New­sbrand & Social Media - BBC News pub­blica un rias­sunto di tutti i canali social uti­liz­zati nel 2015 e di tutte le prin­ci­pali ini­zia­tive rea­liz­zate gra­zie a que­sti. Con buona pace di tutti che con­ti­nuano a con­si­de­rare i social una disca­rica di link da cui dra­gare traf­fico. Amen.
  • Dica 99 — La feb­bre è alta dalle parti di Yahoo e il famoso dica 33 dei dot­tori tri­plica in una pre­sen­ta­zione di 99 pagine pre­pa­rata dagli share­hol­ders dell’azienda che spiega per­chè devono cac­ciare Marissa Mayer. Bye, bye…

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Altre noti­zie e segna­la­zioni su media e comu­ni­ca­zione nella nostra pagina Face­book e, ovvia­mente, su Twit­ter. Buona lettura.


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