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Creato il 08 gennaio 2016 da Pedroelrey

Una sele­zione ragio­nata delle noti­zie di oggi su media, gior­na­li­smi e comu­ni­ca­zione da non per­dere. Si avvisa che a par­tire dal 26 gen­naio pros­simo que­sta rubrica sarà parte inte­grante di Wolf e dun­que verrà pub­bli­cata gra­tui­ta­mente solo il venerdì. Se non volete per­der­vela ABBONATEVI ora a con­di­zioni straordinarie.

  • La Fine di WhatsApp – Facebook annuncia di aver raggiunto gli 800 milioni di utenti attivi nel mese per Messenger ed anticipa una serie di novità per il 2016 a cominciare dall’addio al numero di telefono per il suo utilizzo. Soprattutto vengono confermati gli sviluppi sotto il profilo commerciale per lo shopping, la prenotazione di viaggi e molto altro ancora. Impossibile non rilevare come invece WhatApp dall’acquisizione ad oggi non sia mai cambiato e, soprattutto, non genera sostanzialmente alcun ricavo, ed anche se Mark Zuckerberg afferma che: “Messenger will become a full platform with lots of features to help you do many things. WhatsApp will focus on simplicity and just making messaging and calling better and better“, non è difficile ricordarsi di FriendFeed ed ipotizzare che WhatApp abbia lo stesso destino.
  • Editori & Social – Chiara Calzavara dopo 5 anni lascia il suo lavoro di digital content e social media manager per Laterza e racconta dello scarso interesse della dirigenza per la sua area di lavoro concludendo che: “Essere un’artigiana della comunicazione a me è piaciuto e mi ha divertito: progettare testi per canali diversi, girare e montare video, reperire immagini, creare grafica, condividere, raccogliere dati, misurare performance, inventare “campagne” [rigorosamente no-budget] e tutto il resto. Alla lunga però, in una azienda, si deve fare un “salto in avanti”, c’è bisogno di passare dalla gestione one-(wo)man-band alla creazione un team, di coinvolgere professionalità diverse. In una parola di investire sulla comunicazione per crescere“. Eh già…
  • Anatomia della Disinformazione – È argomento ricorrente, ed argomentazione facile per gli struzzi, la diffusione di notizie false, di bufale, in Rete. Un’analisi identifica l’anatomia della disinformazione partendo dai tre elementi chiave: contenuti, piattaforme e persone. Una matrice da appendere in tutte le redazioni.
  • Social & Recruiting – LinkedIn pubblica i risultati della ricerca “Global Recruiting Talent Trends 2016”. La desk research, svolta su circa 4 mila membri di LinkedIn in 40 differenti paesi, compresa l’Italia,  evidenzia la necessità di aumentare gli investimenti nell’employer branding e  l’esigenza di valorizzare e continuare a mantenere i propri talenti in azienda. Anche in Italia i social network superano cacciatori di teste e agenzie specializzate per il reperimento di talenti, di posizioni medio-alte. Modernizzazione o effetti collaterali della crisi?
  • Arab Digital Rights – Eccezionale lavoro di SMEX, organizzazione no profit libanese, che ha prodotto uno straordinario dataset dei diritti digitali nei Paesi arabi con video, slides ed infografiche.  Inoltre è possibile scricare il dettaglio dei dati per ciascuna delle trenta nazioni prese in esame. Chapeau!
  • Da Fragile ad Agile – McKinsey pubblica un podcast, con la trascrizione del testo, sui vantaggi della “agilità organizzativa”. Un fenomeno trasversale a qualsivoglia settore/mercato e geografia, non a caso si parla di lean organization dall’inizio degli anni duemila, da ormai 15 anni. La notizia prima o poi arriverà anche ai publisher?
  • Veni, Video, Vici – Una ricerca su oltre 1 millione di post su Facebook, condotta tra luglio e novembre 2015, ha analizzato utilizzo ed efficacia nell’utilizzo dei video da parte dei brand, delle imprese, sul social network del pianeta. Emerge come i contenuti nativi siano decisamente più efficaci rispetto all’inserimento di video da altre piattaforme [YouTube, Vimeo…etc.] ed infatti i video nativi dominano assolutamente essendo utilizzati nel 65% dei casi per le fan page. Bravo Zuck, ci hai fregato anche stavolta.

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Altre noti­zie e segna­la­zioni su media e comu­ni­ca­zione nella nostra pagina Face­book e, ovvia­mente, su Twit­ter. Buona lettura.


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