Poi, in ordine cronologico ma per puro caso, c'è
stato Tia che un pomeriggio di anni fa (tanti tanti) mi disse, senti questa
cassetta, sono i Queen a Wembley. Fu amore e lo è ancora oggi. Per i
Queen, non per Tia.
Poi ci sono stati i centri federali estivi della FIT
che mi hanno regalato tutto il repertorio anni 60/70/80 che mi
sarebbe poi servito durante le gite scolastiche degli anni 90, da
Samarcanda a La Canzone del Sole, da Il Pescatore a Io Vagabondo, da
C'era un Ragazzo a Banana Cocco Baobab.
Le suddette gite mi hanno portato Litfiba, Ligabue,
Vasco (contro la mia volontà) e Elio e le Storie Tese.
Poi è arrivato il liceo e ci vorrebbe un post intero
su due persone: Cino e Jacopo.
Il primo mi ha fatto scoprire Guns, i musical di
Andrew Lloyd Webber, son tornati i Jethro Tull ma in maniera più
consapevole, è arrivato Bon Jovi, i Led Zeppelin e altre decinaia di
mostri sacri, di quelli che dovranno entrare anche nel bagaglio
minimo delle mie figlie.
Jacopo mi ha introdotto ai Nirvana, specialmente
l'album In Utero e al Brit Pop, anche se lui era più Oasis mentre io
scoprii una predilezione per i Blur. Nota a margine, ammetto a
distanza di un ventennio però che sentire alla radio gli Oasis di
Wonderwall mi riporta più a quegli anni che non Boys and Girls o
Song2.
Poi Jacopo è stato per anni l'amico che riconosceva
le canzoni, tipo che eravamo in discoteca, partiva un pezzo che non
conoscevi, lo guardavi e lui faceva baby-talk dicendo “Pennywise” (NOTA: baby-talk è quando uno parla muovendo eccessivamente le labbra, come si fa ai bambini o in un ambiente rumoroso come una discoteca).
In quegli anni c'è stata la France che mi ha fatto
amare Sinnead O'Connor ed Enya.
Ah, doveroso passo indietro per citare mia cugina e
il concerto di Madonna a Firenze del 1987. No, non ci sono andato io,
però quell'estate ho scoperto Madonna pure io attraverso i suoi racconti.
Sono arrivato da solo, ma lo voglio citare
ugualmente, a Bjork. Mi ricordo che al tempo ascoltavo diversa
musica, potevi andare nei negozi di dischi ed ascoltare prima di
comprare. Rimasi folgorato da lei.
Cito Ronco perchè attraverso lui (e il sempre
presente Jacopo musicologo fra i 15 ai 23 anni) ho scoperto i Rage
Against the Machine; cito Jaffa per i System of a Down.
Passo indietro ancora una volta: c'era Fede quando
arrivarono Sapoltura e Pantera e la saletta del Vidia con i suoi artisti.
Durante l'università c'è stato molto Fusco ma con scoperte molto spesso contemporanee, ormai ero musicalmente maturo...
Siamo quasi in fondo ma a questo punto arrivano un
paio di chicche.
Ci sono una manata di album che non mi stanco mai di
ascoltare, che non ho bisogno di smettere di suonare per un po'
perchè mi hanno smagato. Uno è Dead Winter Dead dei Savatage e devo
ringraziare forse il più grande conoscitore di musica che conosco,
Lorenzo AKA Painkiller. Sempre a Painkiller devo anche una
rivisitazione della musica italiana che precedentemente mi si era
palesata ai centri FIT e dei Metallica che mi avevano lambito senza
troppa convinzione salvo poi segnarmi come un marchio a fuoco.
Sicuramente mi dimentico altre mille
cose, fatemi pensare un po'. Diciamo che al resto sono arrivato sulla
scia di queste scoperte, un po' come arrivare ai Blur attraverso gli
Oasis (stasera mi trovo le gomme tagliate).
Ultimissima nota sui locali, in ordine
a cazzo: Vidia, Velvet, Rock Planet, Flinstone, Millenium,
Tittitwister, Gufo e chissà cosa mi dimentico di importante.
Magazine Cultura
Poi, in ordine cronologico ma per puro caso, c'è
stato Tia che un pomeriggio di anni fa (tanti tanti) mi disse, senti questa
cassetta, sono i Queen a Wembley. Fu amore e lo è ancora oggi. Per i
Queen, non per Tia.
Poi ci sono stati i centri federali estivi della FIT
che mi hanno regalato tutto il repertorio anni 60/70/80 che mi
sarebbe poi servito durante le gite scolastiche degli anni 90, da
Samarcanda a La Canzone del Sole, da Il Pescatore a Io Vagabondo, da
C'era un Ragazzo a Banana Cocco Baobab.
Le suddette gite mi hanno portato Litfiba, Ligabue,
Vasco (contro la mia volontà) e Elio e le Storie Tese.
Poi è arrivato il liceo e ci vorrebbe un post intero
su due persone: Cino e Jacopo.
Il primo mi ha fatto scoprire Guns, i musical di
Andrew Lloyd Webber, son tornati i Jethro Tull ma in maniera più
consapevole, è arrivato Bon Jovi, i Led Zeppelin e altre decinaia di
mostri sacri, di quelli che dovranno entrare anche nel bagaglio
minimo delle mie figlie.
Jacopo mi ha introdotto ai Nirvana, specialmente
l'album In Utero e al Brit Pop, anche se lui era più Oasis mentre io
scoprii una predilezione per i Blur. Nota a margine, ammetto a
distanza di un ventennio però che sentire alla radio gli Oasis di
Wonderwall mi riporta più a quegli anni che non Boys and Girls o
Song2.
Poi Jacopo è stato per anni l'amico che riconosceva
le canzoni, tipo che eravamo in discoteca, partiva un pezzo che non
conoscevi, lo guardavi e lui faceva baby-talk dicendo “Pennywise” (NOTA: baby-talk è quando uno parla muovendo eccessivamente le labbra, come si fa ai bambini o in un ambiente rumoroso come una discoteca).
In quegli anni c'è stata la France che mi ha fatto
amare Sinnead O'Connor ed Enya.
Ah, doveroso passo indietro per citare mia cugina e
il concerto di Madonna a Firenze del 1987. No, non ci sono andato io,
però quell'estate ho scoperto Madonna pure io attraverso i suoi racconti.
Sono arrivato da solo, ma lo voglio citare
ugualmente, a Bjork. Mi ricordo che al tempo ascoltavo diversa
musica, potevi andare nei negozi di dischi ed ascoltare prima di
comprare. Rimasi folgorato da lei.
Cito Ronco perchè attraverso lui (e il sempre
presente Jacopo musicologo fra i 15 ai 23 anni) ho scoperto i Rage
Against the Machine; cito Jaffa per i System of a Down.
Passo indietro ancora una volta: c'era Fede quando
arrivarono Sapoltura e Pantera e la saletta del Vidia con i suoi artisti.
Durante l'università c'è stato molto Fusco ma con scoperte molto spesso contemporanee, ormai ero musicalmente maturo...
Siamo quasi in fondo ma a questo punto arrivano un
paio di chicche.
Ci sono una manata di album che non mi stanco mai di
ascoltare, che non ho bisogno di smettere di suonare per un po'
perchè mi hanno smagato. Uno è Dead Winter Dead dei Savatage e devo
ringraziare forse il più grande conoscitore di musica che conosco,
Lorenzo AKA Painkiller. Sempre a Painkiller devo anche una
rivisitazione della musica italiana che precedentemente mi si era
palesata ai centri FIT e dei Metallica che mi avevano lambito senza
troppa convinzione salvo poi segnarmi come un marchio a fuoco.
Sicuramente mi dimentico altre mille
cose, fatemi pensare un po'. Diciamo che al resto sono arrivato sulla
scia di queste scoperte, un po' come arrivare ai Blur attraverso gli
Oasis (stasera mi trovo le gomme tagliate).
Ultimissima nota sui locali, in ordine
a cazzo: Vidia, Velvet, Rock Planet, Flinstone, Millenium,
Tittitwister, Gufo e chissà cosa mi dimentico di importante.
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