Allo scoccare dell'anno 2020 il governo centrale aveva approvato il progetto di Clonazione Sostenibile Globale delle aree verdi. Si trattava in poche parole di riprodurre le zone incontaminate del pianeta, per tramandarle intatte ai discendenti del millennio appena iniziato. Nel futuro più lontano, qualunque abitante della Terra avrebbe potuto godere dei paesaggi naturali che i propri avi avevano ricostruito. Ogni parco, ogni valle, ogni percorso di fiume, dalla sorgente fino al mare, una specie di monumento permanente alla natura. Diversi gruppi industriali si accaparrarono le sponsorizzazioni dell'operazione. Tutte le aree interessate al progetto vennero frazionate in lotti di superficie adeguata e, con gare pubbliche, si assegnarono gli appalti a ditte specializzate. Non fu facile trovare gente in grado di compiere operazioni che finora raramente erano state svolte se non a ristretto livello locale, Dopo varie sedute della Commissione Repliche, si decise di affidare il calco delle territorio a cooperative costituite ad hoc di meccanici dentisti specialisti. I dati raccolti vennero elaborati e rifiniti all'interno di enormi strutture realizzate sul posto. Furono analizzati il tipo di terreno, la composizione delle rocce, la flora e la fauna. Non appena pronto il clone, si provvedeva a spianare la zona e si creava una distesa liscia di cemento sulla quale ancorare la riproduzione. Un effetto spettacolare. Intere foreste vennero così salvate dall'estinzione inevitabile. Catene montuose come i Pirenei, le Alpi e l'Himalaya, svettano ancora grazie all'intuizione di pochi burocrati illuminati. Dobbiamo essere loro grati per sempre se possiamo ancora apprezzare le coste intatte delle Galapagos e il cono innevato dell'Etna. Le tartarughe bicentenarie, gli ornitorinchi, gli stambecchi, i gechi dalla coda grassa, gli orsi di Yellowstone ringrazieranno in eterno questi uomini.
Questa è la valle, adesso. Ettore è contento di poterla ammirare tutta intera dall'alto del margine dello strapiombo. Il fiume pietroso si insinua tra enormi massi bianchi. Tutto è riprodotto magnificamente. Ogni cosa è proprio come la ricorda. È un paradosso ritrovare la riproduzione perfetta della valle esattamente al posto di sé stessa. Un paesaggio mozzafiato dove tutti i gli elementi si concentrano e rimangono intatti, per negare alla natura le mutazioni del tempo e preservarla per sempre agli occhi dei nostri discendenti.
Ettore è fermo sul ciglio di pietra, sporgente sulla valle. Ha ottanta anni, ed è identico a come era. È stato riprodotto nei minimi particolari, muscolo per muscolo, neurone per neurone. I capelli sono stati messi al loro posto, dopo un meticoloso censimento, così anche i denti e gli altri organi. Tutto è stato collocato nell'esatta posizione in cui si trovava al momento del rilievo. Tanto che, a incontrarlo per strada, sul treno, al ristorante, nessuno noterebbe qualcosa di cambiato. Tutto corrisponde perfettamente all'originale.RQ
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