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Postcards from Sanremo, Italy

Creato il 20 febbraio 2011 da Chit @chit67

Postcards from Sanremo, ItalyCoraggio italiani, anche questa è passata!

Ieri sera infatti s’è conclusa una delle due maratone televisive annue  insieme a Miss Italia (elezioni a parte), che da tempo immemore hanno la capacità di attrarre l’attenzione degli italiani perché considerati come uno “vetrina del nostro Paese” ovvero il Festival di Sanremo!?!?

Premetto che quest’anno complice un infortunio che mi tiene ormai da una settimana bloccato a casa (niente di grave e spero a breve di trovare la ‘chiave’ per raccontarvelo ndr) lo ammetto, l’ho seguito  un po’ di più tant’è che ne scrivo pure. Chiariamoci, non che l’abbia fatto con totale abnegazione ed impegno, vuoi perché trovo documentari come quello sulla presenza dei macachi a Gibilterra più interessanti e movimentati di una presentazione di Gianni Morandi e vuoi perché tanto, si sa, l’onda lunga di Sanremo prosegue anche dopo la sua conclusione.

Sono contento di aver potuto godere della lezione di educazione civica tenuta dal grande Roberto Benigni, che  abbia vinto Vecchioni non con la solita canzonetta fatta di ritornelli e rime,  che a qualcuno in Rai sia venuto in mente di chiamare Luca & Paolo a portare un po’ di “alimentazione forzata” ad un malato (il Festival) in agonia da tempo, che tra i concorrenti ci fosse non senza polemiche Davide Van de Sfross e la sua canzone cantata in comasco e neanche tanto male (tante le polemiche a riguardo, probabilmente non ci si ricorda più di un gruppo chiamato Tazenda). Insomma, questi giornalisti per una settimana hanno potuto ascoltare dei giovani cantanti e dei big ever-green  affermati come Al Bano, che fa parte di quegli artisti che si può dire che piacciono o meno ma sicuramente non che non siano degni di tale titolo e… poi vabbè, poi c’è l’altra parte della medaglia, quella in cui noi italiani riusciamo a dare spesso il meglio cioè il peggio. Ma non dobbiamo prendercela o arrabbiarci perché l’immagine che ne è uscita è molto, molto fedele all’andamento delle cose nel nostro Paese. Vi cito solo due piccoli esempi.

Come molti di voi sapranno quella che una volta era l’ammiraglia Rai  ha seguito un po’  l’andamento delle altre ammiraglie di Stato (Ferrovie, Alitalia e Tirrenia) cioè se n’è andata progressivamente ma costantemente a puttane! Di lei oggi rimane poco, per la precisione una tassa di proprietà e un gruppo di società dai nomi Rai-qualcosa (Rai Multimedia, Rai Cinema, Rai Trade, Rai premium, Rai Gulp, etc. ) secondo la logica bipartisan del più poltrone-più voti. E tanto d’amore e d’accordo fra di loro non devono andare costoro, soprattutto non dev’esserci una grande comunicazione ed organizzazione se nella conferenza stampa di ieri prima dell’ultima serata un funzionario ha pensato bene di dare i risultati, peraltro per sua ammissione “parziali” del televoto. Il video di quanto accaduto oggi è ‘stranamente’ scomparso dalla maggior parte dei media perché in Italia in un po’ tutti i settori è abitudine “compattarsi” quando c’è da pararsi il culo!, Per chi non avesse assistito alla scena l’unico link che vi posso lasciare è il seguente dopodiché… a voi il giudizio.

Ed infine una piccola menzione per coloro che sono o dovrebbero essere il futuro del nostro Paese: i giovani. In gara tra loro c’era anche Micaela Foti, 17enne il cui curriculum parla di studi classici e musicali e, ad oggi, della non frequentazione di Arcore quindi persona sicuramente degna di attenzione per la sua (normale) originalità. Ebbene, venerdì sera la giovane artista è stata fatta esibire in fretta e furia prima di mezzanotte salvo poi, alla fine (ore 00.45) non chiamarla sul palco per la premiazione anche se seconda arrivata per “questioni di regolamento”. Evidentemente  dopo mezzanotte per le minori è lecito mignotteggiare  a Villa San Martino piuttosto che cantare sul palco dell’Ariston. Dispiace per l’artista ma, soprattutto, vien da chiedersi che senso abbia dare tanta importanza a questa categoria se poi non le si da la giusta visibilità. Mistero della fede…

Concludendo possiamo dire che se il Festival di Sanremo è, come si dice,  uno spaccato fedele del nostro Paese, l’immagine che abbiamo consegnato ai tanti media anche stranieri presenti (s’è parlato di record quest’anno) è quello di un popolo sicuramente talentuoso ma anche desolatamente disorganizzato e terribilmente bigotto!


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