Un paio di settimane fa, alla ricerca di una serata di spensieratezza e buonumore in compagnia di mia moglie, sono andato al cinema a vedere “Posti in piedi in paradiso”, l’ultimo film di Carlo Verdone in cui recita affiancato dai bravissimi Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti e Marco Giallini.
La scelta del film non era stata in effetti particolarmente approfondita, sapevo che si trattava di una commedia centrata sulla forzata convivenza nello stesso appartamento dei tre protagonisti maschili e mi aspettavo più che altro le classiche gag di Verdone e un pò di colore in salsa romanesca.
In realtà le gag ci sono e qualche risata la si fa comunque ma il filo conduttore del film è di una malinconia e di un’amarezza desolanti, centrato ahimè soprattutto sul tema della crisi, della mancanza di denaro e liquidità, dei problemi dei padri divorziati e, alla fin fine, in gran parte sul modo in cui i soldi o la mancanza degli stessi da un lato condizionano ma allo stesso tempo sono altrettanto fortemente determinati dalle nostre scelte di vita.
Insomma, il lavoro mi ha perseguitato anche al cinema !!!
Non tutto il male però vien per nuocere perchè tra una scenetta e l’altra ho trovato molti spunti da condividere a partire dai vizi e dagli atteggiamenti dei tre protagonisti.
Carlo Verdone, ex musicista e produttore di successo, ormai ridotto a trascinarsi ma ancorato anche fisicamente ad un passato da cui non sa e non vuole separarsi a costo di morire di fame.
Pierfrancesco Favino, ex critico di chiara fama, fermo nella sua identità di persona di cultura ed incapace di comprendere come la sua professionalità non esista più e occorra svoltare dedicandosi a qualcosa di nuovo.
Marco Giallini, vera rivelazione e personaggio più divertente del film, interpreta invece il classico cialtrone, donnaiolo e bugiardo impenitente, perennemente con le mani bucate e abituato da sempre a vivere di espedienti. La sua soluzione per risolvere i suoi guai finanziari? Ovviamente: lotterie, poker e gioco d’azzardo! Naturalmente non si rende conto che con quegli stessi metodi e sistemi si è ridotto a girare con le calze bucate e a fare marchette, purtroppo anche lui è ancorato ad un’identità fallimentare e perdente.
Guardati qua sotto il trailer del film per avere un’idea delle atmosfere e della caratterizzazione dei personaggi:
http://www.youtube.com/watch?v=4SVJ2knnXwg
E’ in effetti fin troppo evidente come i nostri tre amici abbiano un atteggiamento poco funzionale e produttivo nei confronti del denaro e, in fin dei conti, anche della propria vita.
Tristemente, e questa è la ragione di fondo di questo post, vedo ogni giorno gli stessi atteggiamenti riprodotti nel comportamento di molte persone reali che si arrabattano in perenni ristrettezze e difficoltà e si trascinano tra rinunce e compromessi incapaci di comprendere come alla base di tutto ci sia la necessità di rivedere una propria mentalità e un proprio modo di organizzarsi che, palesemente, non funziona più o, forse, non ha proprio mai funzionato.
Alla fin fine quindi, a cosa servono i soldi?
A mio parere, in estrema sintesi, ad almeno 4 scopi diversi:
- Per la nostra sopravvivenza (cibo, calore, un tetto sopra la testa …)
- Per goderci la vita (svago, divertimenti, acquisti di beni non essenziali …)
- Per gli imprevisti e la vecchiaia (le crisi, personali o generali, prima o poi arrivano sempre e così la vecchiaia …)
- Per evolverci e costruire (investimenti finanziari e personali per andare verso un futuro migliore)
Una buona, sana e solida gestione finanziaria personale deve tenere sempre presenti e alimentati i 4 obiettivi di cui sopra, senza trascurarne nemmeno uno se non si vuole evitare prima o poi di pagare dazio come è successo ai protagonisti di “Posti in piedi in paradiso”.
Aldilà di questo, va poi sempre ricordato il tema del lavoro e delle entrate che devono essere solide e crescenti nel tempo e non ancorate a miraggi, speranze o a nostalgie del passato.
Cose semplici e scontate dici?
Forse, ma allora come mai nella realtà di tutti i giorni sono moltissime le persone per le quali sta ormai diventando un miraggio anche avere solo un “posto in piedi in Paradiso”?
I risultati non sono soddisfacenti?
Occorre cambiare le scelteche stanno alla base di quegli stessi risultati. Sembrerà banale, semplicistico o perfino spietato a seconda dei punti di vista ma in estrema sintesi è proprio così.
Tutto il resto, come diceva De Niro in un altro celebre film: “Sono solo chiacchiere e distintivo”!
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Ricorda: è un tuo diritto avere PIU’ di un posto in piedi in Paradiso.
Rimanendo in tema, i miei Migliori Auguri di Buona Pasqua a te e a tutti i tuoi cari.
Roberto Pesce