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Posticipata La Riforma Delle Pensioni

Creato il 06 novembre 2015 da Paolopol

È ormai noto che una nuova prospettata riforma delle pensioni, ammesso che mai si farà, verrà di fatto ripresa in considerazione nel 2016. Il motivo del rinvio è quello solito delle coperture finanziarie, poiché qualunque riforma andasse a toccare la struttura del sistema pensionistico odierno si ripercuoterebbe, in termini economici, sugli anni a venire.

Pensionato

Gli elementi che incidono su una riforma delle pensioni

I politici, a seconda delle ideologie che li guidano, si dibattano per trovare soluzioni che, a loro giudizio, migliorino l’attuale sistema pensionistico, ma che non scontentino, d’altra parte, l’elettorato di riferimento; non è questo certamente il sistema attraverso cui si potranno trovare soluzioni efficaci, ammesso che ce ne sia bisogno. Nessuno può infatti dimenticare che, nel tempo, si sono modificati dei parametri i quali incidono in maniera determinante sul sistema pensionistico:

  1. L’aspettativa di vita sia negli uomini sia nelle donne è aumentata in maniera significativa al punto che, statisticamente, si deve pensare a una copertura pensionistica che si proietti oltre gli 80 anni di vita, specie per le donne.
  2. Occorreranno anni prima che il mercato del lavoro riesca ad assorbire nuova forza lavoro in misura tale da non far temere un collasso economico del sistema pensionistico.
  3. La modifica del calcolo dell’ammontare della pensione da metodo retributivo a metodo contributivo ha tenuto conto dei parametri di cui sopra ma sta creando delle disparità di trattamento tra vecchie e nuove generazioni.
  4. L’innalzamento dell’età pensionabile ha, almeno in parte, contribuito a rendere più difficile l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

Le critiche alle soluzioni prospettate

Non è necessario essere politici o economisti per comprendere come alcune delle soluzioni messe in atto o prospettate siano frutto più di ideologie che di processi razionali. Il blocco della indicizzazione delle pensioni e i contributi di solidarietà possono essere misure temporanee per far fronte a situazioni di crisi ma, nel tempo, soggette agli interventi della Consulta, avendo profili di incostituzionalità.

Lo stesso dicasi per le ipotesi sostenute dal Presidente dell’INPS sulla rivalutazione delle pensioni retributive con il sistema contributivo, discriminando inoltre tra pensionati e pensionati non solo per l’ammontare delle pensioni ma anche per l’appartenenza ad un categoria piuttosto che ad un altra.

Penalizzare solo chi ha le pensioni più alte in senso oggettivo si scontra con la Costituzione, ma si potrebbe considerare tutta la platea di chi percepisce pensioni troppo alte rispetto a quanto ha versato, e ridurle quanto basti a finanziare un sistema più equo.

Il governo però sembra schierato al fianco di Cesare Damiano che ha dichiarato«L’ Inps dovrebbe fornire dati per fare le leggi, non proporle».

La flessibilità in uscita, tanto invocata e propagandata in ambito governativo, per ora si dimostra realizzabile solo a fronte di significative penalizzazioni del trattamento pensionistico.

Posticipata La Riforma Delle Pensioni


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