Però la rubrica di Claudio Rossi Marcelli su "Internazionale" è per me un appuntamento fisso: è riuscito a sopravanzare persino l'oroscopo di Brezsny che così è retrocessa a 'seconda pagina che leggo'.
Allora, da lettore diligente, ho scritto la mia brava mail per sottoporgli un quesito che mi sta a cuore da tempo. Da quando mi dicono "vedrai, non sai cosa ti aspetta". Insomma la donna grande diventa sempre più grande e tutti mi mettono in guardia. Da cosa?
Claudio è stato gentilissimo. La sua risposta, come sempre, è molto intelligente ed anche ironica. E pure puntuta, non si nasconde dietro nessun dito. Direttamente al centro.
Mi è molto piaciuta, la condivido in pieno. Soprattutto quando dice "che i figli crescano e comincino ad avere una vita sessuale non mi crea nessun turbamento".
Ho sempre pensato che i figli non siano né piezz'e core né belli di mammà. I figli li penso come piccoli (neanche poi tanto; neanche per sempre) vascelli pronti a salpare. Anzi, come Gibran, li sento le frecce viventi del domani, "la brama che la vita ha di sé".
Oggi, in occasione dell'otto marzo, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha potuto fare a meno di sottolineare come, troppe volte, gli uomini considerano gli affetti una loro "proprietà".
Non voglio mescolare troppe cose ma oggi, Claudio Rossi Marcelli da una parte, Gibran dall'altra, Napolitano da un'altra ancora, hanno detto cose importanti e belle. Per riflettere, da ricordare.
Tra tutti e tre, mi sembrano proprio una bella compagnia. Dedico loro questo post(o) d'onore.
Ah, e non c'è dubbio: dormo notti tranquillissime!