A Genova per il posticipo serale va in scena il derby della Lanterna. I blucerchiati viaggiano a metà classifica, anche se con Gullit e Mancini propongono sempre ottimo calcio. I rossoblù hanno invece iniziato male, tanto che dopo 10 giornate hanno esonerato il professor Scoglio e hanno chiamato Pippo Marchioro, ex sfortunato pioniere della zona al Milan e a sua volta appena scaricato dalla Reggiana, la squadra che in sei stagioni ha portato dalla C1 alla A e poi alla salvezza nel campionato precedente.
Marchioro alla seconda partita da mister genoano, lancia nella mischia sin dal primo minuto il giapponese Kazuyoshi Miura, centravanti dalle doti fisiche non eccelse prelevato in estate dai Verdy Kawasaki. Miura è il primo giapponese a giocare in Serie A e, benché uno stuolo di giornalisti giapponesi seguano il Genoa in attesa delle sue gesta, è trattato con curiosità più che con attenzione. Del resto siamo nel 1994 e in Italia Giappone+calcio vuol dire Holly e Benji.
Dopo 13 minuti di gioco però Kazu si getta in profondità su un lancio di Manicone spizzato da Skuhravy e anticipa Zenga in uscita. Genoa in vantaggio. Può essere l’inizio di una grande storia e di un lungo amore… e invece no. Pietro Vierchowod pareggia sessanta secondi dopo, la Samp nel secondo tempo segna altre due volte e a nulla vale il gol di Galante: 3-2 finale. Nel resto del torneo Kazu Miura non trova più la via del gol, colleziona solo 21 presenze e a fine stagione decide di prendere la via del ritorno. Al Genoa non va meglio: Marchioro lascia il posto a Maselli alla 25° giornata, i rossoblù arpionano all’ultimo uno spareggio salvezza col Padova, ma saranno sconfitti ai rigori. Anche la Reggiana e con maggior anticipo abbandona la A e così Pippo Marchioro riesce nell’impresa di retrocedere due volte nello stesso anno dalla stessa serie con due squadre diverse.