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Poteri magici

Creato il 20 aprile 2011 da Pioggiadinote

Poteri magiciMi sono divertita ad immaginare, in un delirio di onnipotenza, me stessa capace  di far muovere gli arti dei ballerini e di sollevarli nei loro salti come se fossi dotata di un potere magico. Questa fantasia mi è nata dopo l’ultimo passo di una lezione di un corso di “piccole”, giovani allieve (non mi capitava da tanto tempo). Credevo che l’esercizio consistesse in una serie di salti preceduti da preparazione (preparazione/salto, preparazione/salto, e così via), così ho scelto la struttura ritmica che mi pareva adeguata. Solo che, nella vaga confusione mentale di fine lezione, vedevo che al momento del salto non si slanciavano, restavano agganciate a terra come a una molla: avevo perso i miei poteri?? No, in realtà il passo non prevedeva salti se non alla fine, e dove io mi aspettavo i salti c’erano dei relevé. Avevo tuttavia vissuto per alcuni istanti la sensazione di esser defraudata della mia magica bacchetta, del mio potere coreutico!

(E lo dico, in questo post che sembra un po’ una pagina di diario: ho la sensazione, da alcuni mesi a questa parte, di aver raggiunto uno stato di comprensione, specialmente istintiva, che fino a poco tempo fa non mi era ancora proprio. Nei momenti in cui raggiungo quella condizione di empatia profonda so di diventare davvero una cosa sola con loro, e credo che loro lo sentano. Da qui il delirio di onnipotenza).

Diciamolo una volta per tutte: noi pianisti ci illudiamo di sostenere i ballerini nella loro lezione di danza. Non dico di no, ma la verità è che loro saltano se vogliono saltare, indipendentemente dal nostro appropriato accento sulla spinta o dalle notine che mettiamo proprio lì, sul salto. Saltano, se a lor pare cosa buona o possibile, altrimenti no, sia che risuoni la musica sia che echeggi il silenzio.

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