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potrei essere tuo padre

Creato il 01 maggio 2015 da Plus1gmt

Questa cosa per cui ci sono persone adulte che hanno venti o venticinque anni in meno di me non finirà mai di stupirmi ma mi dicono che è bene abituarcisi perché si tratta di una tendenza e una casistica destinata a crescere. Com’è possibile essere nati nel 1986 magari mentre sostenevo l’orale dell’esame di maturità con la mia cresta post punk e i miei scarponi da pogo? E davvero mentre Cobain faceva quello che ha fatto c’era un’intera generazione di bimbi che frequentava le scuole elementari per cui oggi, a trent’anni suonati, il grunge fa parte della loro esperienza acquisita di rimando grazie alle fonti dirette e indirette? Questa è bella. Sono sempre più numerose le avvisaglie che collocano quelli con la data di nascita contigua alla mia e, ovviamente il sottoscritto, tra i più vecchi nelle occasioni sociali. Se poi ci mettete il fatto che fare i figli tardi non giova in questo processo – i genitori dei compagni di classe o di squadra di mia figlia quando sono coetanei di mia moglie e miei hanno già figli maggiori ventenni – si chiude il cerchio e ci si proietta lungo una strada di confronti con il prossimo piuttosto difficili. Se avete meno di trentacinque anni non venite a dirmi che con quelli come noi vi trovate a vostro agio perché non ci credo. In realtà dovrebbe funzionare diversamente. Ogni generazione dovrebbe distare da quella successiva di almeno mezzo secolo, giusto il tempo per consentire ai giovani di accudire i vecchi decrepiti e accompagnarli degnamente all’aldilà non prima di essersi fatti trasferire tutto lo scibile umano. Un sistema che servirebbe per ridurre drasticamente la popolazione e consentirebbe una migliore gestione delle risorse nel pianeta. Quindi noi quasi cinquantenni con figli neonati i quali aspetteranno altrettanto prima di riprodursi nella nuova generazione. Ciò consentirebbe di evitare inutili frammentazioni socio-culturali, pericolose mescolanze tra grandi e giovani e metterebbe un po’ di ordine nelle cose.



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