Potreste uccidere qualcuno semplicemente scrivendogli

Creato il 29 dicembre 2011 da Annalife @Annalisa

Sono 78 pagine compresa la postfazione; sembrano di più perché ci sono venti pagine bianche in fondo, a far volume (o per prendere appunti?).
Non importa. Sono sei euro spesi bene. Anche se, leggendo la quarta di copertina, magari vi viene in mente “L’amico ritrovato” e pensate che sia una minestra riscaldata. Non è così. Primo, perché Kressmann Taylor (che è una scrittrice statunitense) scrive la storia trent’anni prima di Uhlman; secondo, quindi, perché scrive il racconto durante il nazismo, con una visione dei fatti che è, sì, posteriore alla vicenda raccontata ma ancora contemporanea, molto contemporanea, e capace di vedere già con chiarezza quello che sta succedendo. Il tutto risolto attraverso lo scambio di lettere tra due amici e soci in affari, una lettera circa al mese, all’inizio, a partire dal novembre del 1932 (Hitler sale definitivamente al potere nel 1933).
La scrittura è scarna, ma efficace, e si possono perdonare quegli artifici che obbligano a inserire nell’epistolario particolari precisi che a volte risultano stonati rispetto alla credibilità dei protagonisti (che sono amici, e che, forse, non avrebbero davvero il bisogno di dirsi, raccontarsi, scriversi, alcune cose, e sembra lo facciano più per noi che per loro). Ma ancora, non importa.
L’evoluzione della storia – dati i tempi – appare all’inizio prevedibile, ma il guizzo finale è davvero inaspettato e micidiale. In tutti i sensi.



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