Nella sola giornata di ieri registriamo: la riforma costituzionale del "lodo Alfano" con l’inserimento del concetto di “retroattività” che, per chi non lo sapesse, è un assurdo giuridico di cui fecero ampio uso i fascisti, i nazisti, i francesi collaborazionisti di Vichy, i colonnelli greci e i golpisti di Pinochet. Le dittature la usarono per condannare a morte gli oppositori, Alfano, il Pdl e Fli per far tornare “vergine” Berlusconi. Su Fini e di Fini, non vogliamo più parlare. Lo abbiamo fatto dicendo quello che ne pensiamo in epoca non sospetta e quando tutti si auguravano che prendesse per mano l’opposizione a Berlusconi (ma D’Alema un po’ di vergogna la prova mai?) e sbagliando solo un riferimento storico: Fini non è il fascista di sempre, nel frattempo si è trasformato nel peggior democristiano, il doroteo buono per tutte le stagioni proprio come Casini che, almeno, ha appiccicata addosso l’etichetta docg. Le donne di Terzigno hanno occupato il municipio e mandato all’aria qualche suppellettile. Gli house organ del presidente del consiglio le hanno dipinte come fiancheggiatrici delle Br senza che il sospetto che siano solo mamme preoccupate per la salute dei loro figli, li sfiorasse mai. A Napoli è tornata la “monnezza”, ancora di più di quella che diede una spallata non da poco al governo Prodi. La Jervolino ha scritto a Silvio spiegandogli che forse c’è un’emergenza sanitaria in atto e lui le ha fatto rispondere. Da chi? Ma da Fantozzi poffarbacco, il ragioniere sfigato della saga di Paolo Villaggio. Si sono incazzati i pastori sardi. E su di loro ci piacerebbe aprire una parentesi infinita visto che di un’isola meravigliosa, Cappellacci ne sta facendo uno scempio senza precedenti. I pastori sardi sono persone ammodo, silenziose, rispettose, introverse. Cantati perfino da Fabrizio De André, hanno rappresentato per secoli l’anima pudica della Sardegna pre-Billionaire e dell’esplosione della Costa Smeralda targata Aga Khan. I berluscones li hanno costretti a scendere in piazza e a compiere perfino un assalto al palazzo della Regione, tentativo estremo per far comprendere ai politici a che punto è arrivata la crisi dell’allevamento. Ma come per i manifestanti di Terzigno, i terremotati dell’Aquila, gli anti-Tav e i contestatori del Col Moschin ci ha pensato la polizia a ridurli a più miti ragioni randellandoli, come si fa nei paesi civili. Sempre ieri la Gelmini ha detto che il ministero sarà costretto a chiudere qualche ateneo. Il governo che voleva ammodernare la scuola, quello delle “tre i”, si conferma invece come il devastatore dell’istruzione pubblica, della ricerca scientifica e della cultura perché a dispensarle saranno le scuole cattoliche e le università private sulle quali Silvio ha messo le mani già da un pezzo. Il Senato della Repubblica, incurante dei tagli previsti dalla finanziaria e della crisi economica profonda in cui questo paese versa, ha sperperato 30 milioni di euro per 50 uffici da destinare ai parlamentari. Da 2003 a tutt’oggi non un solo ufficio è funzionante ma i 30 milioni di euro sono stati tranquillamente spesi. A completare l’ennesima giornata di merda italiana l’annuncio che la trasmissione di Saviano e Fazio, Vieni via con me, con ogni probabilità non andrà in onda. E’ il risultato più evidente del golpe che sta mettendo in atto Mauro Masi all’interno della Rai, il risultato dell’”ansia da prestazione” che lo ha colto dopo le telefonate intercettate dai giudici di Trani e dopo che, nonostante i suoi sforzi, Santoro andrà regolarmente in onda domani sera. La colpa di Roberto Saviano è stata quella di aver mostrato in anticipo la scaletta degli argomenti che avrebbe trattato. Lo scrive al presidente Garimberti al quale ha indirizzato la missiva fra un set e l’altro e dopo un “ace”. Dice Saviano: “La Rai ha fatto di tutto in questi mesi per boicottare il nostro lavoro: ci hanno ridotto lo studio, gli attori, gli ospiti, hanno tentato di tagliare le puntate da quattro a due, ci hanno messo in programma prima contro le partite di coppa e poi contro Il Grande fratello… Alla fine è stato chiaro, ci troviamo di fronte ad un paradosso: un editore che, non avendo la forza per bocciare una trasmissione, fa di tutto per farla andare male, per ridurne al minimo l'audience e costringerla in una nicchia dove non dà più fastidio. Noi avremmo voluto fare un programma ambizioso…Volevamo parlare di macchina del fango, di mafia e politica, di come funzionano i voti di scambio, delle bugie sul terremoto, del business dei rifiuti: guarda caso, quando i dirigenti Rai hanno conosciuto la scaletta delle trasmissioni, tutto è diventato più difficile. È allora evidente che sono i contenuti della trasmissione a fare paura: ma sui contenuti nessuno di noi è disposto a trattare, sono la nostra libertà”. Consapevoli del fatto che Mauro Masi non avvertirà mai un senso angosciante di vergogna per i suoi misfatti, ci vergognamo noi al suo posto. È dura vivere in un paese come l’Italia e lo sta diventando ogni giorno di più. L’unica, piccola consolazione della giornata di ieri, è che i sondaggi danno Silvio in caduta libera e il Pdl in un angolo. Berlusconi, a metà del 2009, godeva della fiducia del 53 per cento degli italiani. Oggi a mala pena arriva al 37 per cento. Il Pdl perde 5 punti percentuali mentre affondano Maria Stella Stellina Gelmini e Ignazio La Russa, meno 4 per cento a testa. Perde punti anche Sacconi e Tremonti e Bossi lo seguono a ruota. Nonostante tutto il 60 per cento degli italiani ha fiducia nel governo nella sua totalità. Ma dove cazzo vivono?
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