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Quando si piccoli si è in perenne lotta con i genitori.
E’ come se i genitori soffocassero il nostro essere, come se ci limitassero, come se non riuscissero a capirci.
Per questo motivo, se si hanno le possibilità economiche per farlo, è preferibile frequentare l’università fuori o comunque allontanarsi da casa il prima possibile.
I primi mesi vissuti fuori casa sono un vero sballo: ci sentiamo liberi, felici ed indipendenti.
Finalmente nessuno ci dice di mettere in ordine la stanza, di studiare o cosa fare o non fare.
Poi con il passare del tempo, inizia a mancarci quella protezione dal mondo esterno che solo i genitori sanno darci.
Cominciamo a capire che la vita non è tutta rosa e fiori,come ci aspettavamo, e che infondo è meglio sopportare gli attacchi dei genitori che quelli del mondo esterno.
E si, perché il mondo lì fuori è una giungla di persone sempre pronte ad attaccarci.
Le persone pretendono tanto da noi, ci spremono come limoni e quando non gli siamo più utili ci gettano via come carta straccia.
A questo punto cominciamo a renderci conto del fatto che forse vivere con mamma e papà, nonostante tutto, non era poi così male…
Chi è fortunato e può ancora farlo, si avvicina nuovamente ai genitori (un tempo tanto ostili) smette di criticarli, li comprende e li ringrazia per tutto quello che gli hanno dato e…
Miracolo dei miracoli, dopo qualche tempo, si diventa genitori ed il ciclo si ripete….