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Povertà 2.0

Creato il 07 aprile 2012 da Lacocchi @laCocchi
Io e le banche non abbiamo un bel feeling.
Ogni volta che entro in una banca mi sento sotto pressione. Sento gli sguardi degli impiegati che si domandano cose sul mio conto corrente e sui miei risparmi ridicoli.
Che poi non so voi, ma io ogni volta che sono in banca ho paura di essere entrata giusto nel momento in cui entreranno anche quattro tizi mascherati a fare il colpo della vita.
Quando sono arrivata in Inghilterra, ho aperto un entusiasmante conto, quasi sempre vuoto, in una banca. Scelta ovviamente a caso. Che io di tassi di interesse, numeri, affari vari non ci capisco nulla.
E dopo due anni con un conto più basico che più basico di così c'è solo un buco nel materasso con i soldi dentro, ho deciso di fare un upgrade. Di diventare fica. Di entrare nel mondo dei grandi, di quelli che fanno gli splendidi con diciotto carte nel portafoglio, di quelli che "Lo metto sulla carta di credito, tanto..." e poi il mese dopo sono nel panico perché sulla carta di credito ci hanno messo altre tremiladuecentocinquanta cose.
Ecco. Io volevo entrare nel fantastico mondo delle carte di credito.
E allora sono andata in banca, ho perso due ore e mezza della mia vita a parlare con una signorina su quanto guadagno, spendo, risparmio, mangio, compro, pago.
Mi ha fatto così tante domande che avrei giurato che, dopo avermi chiesto quanto spendo in cibo ogni mese, mi avrebbe chiesto la taglia del reggiseno. Quello non imbottito che altrimenti non vale.
La settimana dopo il colloquio che manco un colloquio di lavoro, controllo la posta e eccola lì, la letterina della banca. Apro speranzosa la busta e mi cade l'occhio sulla gigantesca scritta: "RIFIUTATA".
La mia banca in sostanza mi ha detto che non valgo abbastanza. O meglio, che non ho un centesimo e che se avessi la carta di credito, per riprendersi indietro i soldi dovrei probabilmente dare alla banca anche le mie calze sporche.
Triste e sconsolata, ho cominciato a fantasticare su lavori alternativi per arrotondare.
L'assaggiatrice di cibo per la regina? Bello, ma poi chiappe cubiche. E poi vorrei veramente morire mangiando uno dei deliziosi manicaretti made in Albion, e per di più avvelenati, per la Regina? Anche no.
La consigliera di Maria de Filippi. Cosa ci vuole a fare la consigliera di Maria de Filippi, voglio dire, niente. Ti siedi lì vicino a Gianni Sperti e dici a una che è un po' una prostituta, all'altra che è falsa e a quell'altro che è in tv solo per la tv e ci siamo.
Ma poi, vorrei veramente passare le mie giornate a guardare appuntamenti di 15 minuti chiamati "esterne" in cui il limone è l'alternativa logica all'ascoltare voci stridule? Anche no.
La telefonista erotica. A quanto pare, fare la telefonista erotica in Albione è il nuovo metodo per arrotondare. Lavori quando vuoi, dove vuoi, e ti fai almeno 500 sterline al giorno. Se non di più. A seconda della tua voce e della bravura.
Ma poi, vorrei passare le mie giornate in giro per la città intercalando "Sculacciati forte, sporcaccione" a "Due etti di prosciutto crudo magro, per favore." Probabilmente no.
C'erano altri lavori alternativi che avevo preso in considerazione. Tipo la scrittrice fantasma per libri di Fabio Volo e di Bruno Vespa, la lucidatrice di cerchioni delle macchine per il programma TV Top Gear, la spia internazionale, l'investigatrice privata per cuori infranti, la scrittrice di letterine per la posta di Cioè, la venditrice ambulante di scuse per ogni situazione, la piratessa.
Mi sembravano però tutti un po' assurdi, e, in sostanza, ho capito che non avrò mai una carta di credito.
A meno che io non diventi uno di quei quattro tizi mascherati che ho paura di incontrare ogni volta che entro in banca...
... avete impegni prossimamente?

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