Nell’ epoca di Paracelso si parla della polvere di Cipro, usata come profumo, e tratta da semi dell’ambretta (hibiscus abelmocus) e che spande odore d’ambra. Mentre la cipria a base di riso è di origine cinese e comparve in Europa a partire dal XV secolo, questa venne utilizzata in un primo tempo come colorante per capelli. Dal XVII secolo divenne uno dei prodotti di cosmesi più utilizzati. Il suo consumo crebbe significativamente quando la moda impose l’uso della cipria per parrucche maschili e femminili e, divenute desuete queste, di nuovo per i capelli naturali fino alla Rivoluzione francese.
Il termine “cipria” deriva da Cipro, l’isola del mar Mediterraneo che era in età classica consacrata alla dea della bellezza e dell’amore, Venere, allusivo dell’impiego del prodotto per far apparire più curate e quindi più belle le donne. (Cit.Wikipedia)
Fu solamente dalla seconda metà del XIX secolo che l’importanza del contenitore per la cipria divenne cosí tale che le industrie cominciarono a far ideare il design ad artisti e disegnatori. Ciò che conteneva il prodotto doveva essere invitante quanto il prodotto stesso.
Meravigliose, sono le scatole per cipria risalenti all’epoca Art déco o Art Nouveau, le quali erano costruite in latta (1900-1920). Successivamente furono realizzate anche in cartone e le più preziose in bachelite (1920-1950). Per risalire alle prime scatole di metallo, dobbiamo attendere gli anni ’50 le quali furono introdotte dalla società Max Factor.
Ho deciso che nelle prossime fiere del vintage mi dedicherò alla ricerca di qualche scatolina porta-cipria, ed in caso di successo, ve le mostrerò sicuramente!!
Il potere di questo cosmetico raggiunse l’apice nel ‘700, poiché venne impiegato a dismisura nel rituale per incipriare le parrucche alla moda del Re Sole e di Maria Antonietta. Chi non poteva permettersi la polvere di riso, ovvero la formula più comunemente usata, dirottava verso la polvere di gesso, legno o addirittura osso bruciato!
Se siete interessati ad approfondire l’argomento, vi segnalo questo link molto interessante:
http://www.olfattomatto.it/la-storia-della-cipria/
Ho sempre trascurato l’uso della cipria, e forse sono sempre stata attratta più dal gesto in sé di picchiettare sul naso quel batuffolo di tessuto profumato, che fa tanto diva di Holliwood.
Così oggi vi propongo il mio moodboard dedicato alle mie powders preferite.
In cima alla lista la Loos Powder di Christian Dior: la sto utilizzando proprio in questo periodo e la trovo fantastica! Ne basta pochissima, tamponata sopra un’ottima base e ad un fondotinta ideale per il vostro tipo di pelle. Essendo fanatica dell’effetto nude look, ho abbinato a questa cipria, dall’effetto levigante, matt, e di media coprenza, un fondotinta che adoravo, e che sulla mia pelle purtroppo lasciava un finish troppo lucido, sto parlando del Diorskin Star sempre di Christian Dior.
E voi usate la cipria? Qual è la vostra preferita?
A presto!
Zaira
Power of Powder di zaira-sessa contenente nars cosmetics