Totò, nato il 13 ottobre 1977, si presenta in Serie A come una seconda punta molto agile ed esplode ad Empoli fra il 1999 e il 2004, dove è capace di segnare 49 reti in 158 partite. Nella stagione 2004-2005 si trasferisce in Friuli e cambia anche ruolo, diventando l’atipico centravanti nell’attacco a tre bianconero. Il primo anno, in trio con Vincenzo Iaquinta e David Di Michele, riesce nella storica impresa di riportare l’Udinese in Champions con 7 gol in 33 presenze e da qui parte la sua incredibile carriera di bandiera assoluta dei friulani.
I gol cominciano ad aumentare sempre di più di stagione in stagione, nonostante i numerosi cambi di partner offensivi: al suo fianco, infatti, si susseguono i già citati Iaquinta e Di Michele, poi Fabio Quagliarella e Simone Pepe, infine il cileno Alexis Sanchez e Antonio Floro Flores, l’attuale compagno con il quale è andato vicino alla clamorosa impresa di eliminare l’Arsenal nei preliminari di Champions League di quest’anno.
Antonio, divenuto capitano e primo marcatore della storia dell'Udinese, vince per due stagioni consecutive la classifica cannonieri, nel 2009-2010 con ben 29 gol e nel 2010-2011 grazie alle 28 marcature, superando giocatori del calibro di Zlatan Ibrahimovic, Samuel Eto’o, Diego Milito e Edinson Cavani. Di recente il Wall Street Journal ha pubblicato una classifica con i migliori bomber dei principali campionati europei dall’agosto 2009 ad oggi e Di Natale è sul podio grazie alla quota straordinaria di 67 reti, dietro solamente a due marziani come Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, rispettivamente a 86 e 82 e davanti a Mario Gomez (54), Wayne Rooney (50) e Gonzalo Higuain (49).Un risultato stupefacente, soprattutto se contiamo che il 34enne gioca nell’Udinese (non propriamente un top-team a livello europeo) e che nell’estate 2010 ha rifiutato categoricamente il trasferimento alla Juventus di Luigi Del Neri, preferendo la tranquilla vita nel capoluogo friulano, dove è amato da tutti e considerato l’erede di un certo Arthur Antunes Coimbra, meglio noto come Zico
Anche quest’anno la sua squadra sta facendo molto bene, momentaneamente terza a soli due punti dal duo di testa formato da Milan e Juve e Totò ha già siglato 10 gol, meritandosi a pieno titolo la convocazione del c.t. Prandelli in vista dell’Europeo di Polonia e Ucraina. Manca solo l’esplosione in maglia azzurra per una carriera d’oro, macchiata però dal decisivo errore dal dischetto ad Euro 2008 contro la Spagna e dalla delusione del mondiale in Sudafrica, ma chissà che a 34 anni suonati Di Natale non riesca a sfatare anche questo tabù.
Francesco Caligaris