La Guardia di Finanza ha concluso con successo l'intensificazione operativa condotta su tutto il territorio provinciale a contrasto dell'evasione fiscale, dell'abusivismo professionale, del lavoro nero ed a tutela del made in Italy.
Durante un intervento nella «Chinatown» pratese, in via Becherini, i finanzieri sono entrati all'interno di due appartamenti scoprendo un clandestino cinese che esercitava abusivamente la professione medica. All'interno degli stessi locali, oltre ad un altro connazionale anch'egli clandestino, sono state rinvenute apparecchiature medicali per controlli ginecologici e della pressione arteriosa, nonchè oltre 200.000 medicinali, tra cui pomate, fiale e pillole analgesiche, antinfiammatorie, antibiotiche ed anticoncezionali, privi di indicazione circa la composizione e la provenienza.Il tutto per un valore commerciale di circa 150.000 euro.
Le fiamme gialle hanno inoltre rinvenuto manuali medici e circa 4000 euro frutto dell'attività abusiva. I due asiatici sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Prato.
La rappresentante legale della società, che rischia una sanzione sino a 28.000 euro, è stata segnalata alla Camera di Commercio. All'interno di cinque ditte di confezioni nella zona del «Macrolotto» i militari hanno invece scoperto 34 lavoratori in nero, di cui 2 clandestini.
Oltre alle precarie condizioni igienico-sanitarie, i locali aziendali erano stati tramezzati abusivamente con strutture in cartongesso in modo da creare 40 'loculì adibiti a dormitorio, adiacenti alle 126 postazioni di lavoro.
Sono stati sequestrati i due immobili nei quali operavano le aziende e sono stati denunciati alla Procura della Repubblica 9 persone per violazioni in materia di manodopera clandestina e abusivismo edilizio.
Le due aziende sono state segnalate alla Direzione Territoriale del Lavoro per la sospensione dell'attività in quanto, al momento dell'accesso delle Fiamme Gialle, all'interno delle ditte erano intenti a lavorare operai irregolari in misura superiore al 20% rispetto al totale dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro.
La percentuale di irregolarità riscontrata nei confronti di cinesi sfiora l'80% a fronte del 43% toccato dal resto dei contribuenti. I controllati risultano riconducibili alle molteplici categorie di esercenti che compongono il tessuto economico-commerciale del territorio pratese. In particolare, sono state constatate irregolarità nei confronti di 14 attività di ristorazione, 5 tra macellerie e pescherie, 4 parrucchieri, 4 minimarket, 3 ambulanti, e più in generale gelaterie, centri estetici, erboristerie, cartolerie, gioiellerie, negozi di abbigliamento e calzature.
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