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Prato e il miraggio celtico

Creato il 08 aprile 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Prato e il miraggio celticoRiccardo Tempestini per le pagine di Prato de Il Tirreno

A seguire la finale del Trofeo Eccellenza, venerdì al Chersoni c’era anche il tecnico Andrea De Rossi, ma prima di parlare del Calvisano, ecco un commento sulla situazione del rugby italiano alla luce dell’esclusione degli Aironi dalla Celtic decisa dalla Fir.
«E’ una situazione molto delicata e di enorme importanza per il futuro del rugby Italiano, nessuno credo pensasse fino in fondo ad una esclusione della franchigia, penso che gli addetti ai lavori pensassero alla fine ad un accordo anche se in extremis con la federazione, questo non è accaduto e quindi adesso si apriranno nuovi scenari seguiti da inevitabili polemiche. In sostanza credo che ci siano problemi da ambo le parti, il primo è la comunicazione, ma il problema più grosso è la mancata programmazione a lungo termine, in Italia è molto difficile che un club te lo permetta ma sopratutto ci creda, ovviamente a parte qualche caso».
Secondo la Fir una franchigia costa 7 milioni di euro. In questa situazione economica generale, com’è possibile trovare uno o più sponsor per gestire una franchigia di rugby, a parte la Benetton naturalmente?
«In effetti trovare sponsor non è molto semplice in questo momento, credo che il futuro sia proprio nei propri mezzi , intendo dire crearsi dei ritorni interni facendo investimenti sul club a livello cittadino e regionale di promozione cioè non solo puntare sull’evento rugby al sabato ma creare altre iniziative collaterali per far appassionare anche persone e famiglie esterne al rugby, passare una domenica allo stadio ma non solo perché c’è la partita. E’ chiaro che serve programmazione, tempo, soldi e persone giuste che ci credano».
Di questi tempi che futuro può avere un progetto Tre?
«A dir la verità il progetto Tre si è un po’ arenato, per tanti motivi, abbiamo però iniziato una collaborazione cittadina con tutte le realtà pratesi che sta avendo un buon ritorno. Credo che comunque il futuro sia unire le forze per un unico obiettivo e penso che il progetto Tre sia il nostro futuro». (…)


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