Avrei voluto sorvolare sull’argomento “pre-convocazioni”di Prandelli, e aspettare quanto meno la definitiva lista dei 23 prescelti dall’allenatore ma pare davvero che quest’anno l’attesa da parte dei più sia spasmodica, a giudicare dalle tante trasmissioni, gli innumerevoli dibattiti a cui stiamo assistendo da settimane, per non dire da mesi. Se un tempo le attenzioni venivano monopolizzati da assi quali Baggio o Totti, e sulla loro inclusione o meno nelle liste, con tanto di propositi di veri referendum tra tifosi e appassionati, ora pare che tutta questa incertezza sul roster sia da attribuirsi forse più a un livellamento generale verso il basso, inteso come qualità, che non a un improvviso exploit di validi interpreti in più ruoli. Insomma, tanti candidati alla maglia azzurra, tanti papabili ma anche l’impressione che ben pochi siano in grado di spostare gli equilibri. Sono stato pungolato da alcuni amici e conoscenti che mi hanno “interpellato” al riguardo, e volentieri ho dato i miei pareri, soggettivi ovviamente, e mi pare quasi superfluo rimarcarli ancora, fermo restando che, una volta ufficializzate TUTTE le rose delle squadre partecipanti, è mia intenzione analizzarle nel dettaglio una per una. Tuttavia mi è venuto uno spunto per ravvisare una tendenza tutta italiana, se vogliamo, e per certi versi poco corroborata dai fatti: quella di NON considerare i giocatori che militano all’estero. Un conto è quando potevamo vantare il “campionato più bello del mondo”: all’epoca si faceva a gara per venire a giocare da noi, figurarsi se i nostri migliori rappresentanti pallonari pensassero di emigrare verso altri lidi calcistici. Ma da qualche tempo la tendenza è mutata, al di là del fatto che il fenomeno, discutibile finchè vogliamo a livello etico (con tutti gli annessi legati alla “spersonalizzazione” o alla perdita di identità delle singole squadre) è ormai veramente generalizzato a tutti i massimi tornei continentali e non (nonostante da sempre il Sudamerica sia più un calcio d’esportazione rispetto a ciò che accade in Europa). Di conseguenza anche le maggiori nazionali sono composte da tanti giocatori che militano all’estero. In Italia ormai non si contano più gli atleti che anche all’apice della carriera scelgono di misurarsi col calcio al di là delle Alpi o dell’Oceano, ma pare proprio che la maggior parte di essi finiscano poi per essere dimenticati dai ct di turno, e ormai con You Tube, Internet, soprattutto le tv satellitari, è pressoché impossibile perdere le tracce di essi, a meno che uno – con tutto il rispetto – non decida di andare a giocare, chessò, in Groenlandia!
E allora perché gente valida come Criscito, Santon, Diamanti, Pellè, Borini, Fausto Rossi, Donati, tanto per citare i più noti non siano stati quasi mai presi in considerazione? Ed è quasi sconcertante, consentitemi, (ma qui concedo del tempo a Prandelli, aspettando appunto il listone definitivo dei 23) che rischi di rimanere escluso addirittura Verratti! Viene trattato ancora alla stregua di un emergente, quando da due anni è uno dei leader riconosciuti di uno dei top team europei! Soprattutto quest’anno è stato uno dei migliori, dei più continui centrocampisti di tutta Europa! Capisco che Pirlo è immortale e ancora uno dei migliori registi al mondo, ma relegare il pescarese solo a suo erede mi pare poco. Va beh, questo era solo un piccolo sfogo scritto di getto, e tutto sommato non ho molto da discutere sulle scelte primarie di Prandelli, non essendomi “scandalizzato” più di tanto dell’esclusione, per molti incomprensibile, del promettente romanista Florenzi, in quanto penso che nel ruolo potevano starci quelli convocati al suo posto e che sostanzialmente il tempo sia dalla sua parte… tuttavia come scritto in precedenza mi riserbo ancora qualche giorno prima di buttarmi in analisi più dettagliate.
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Pre convocati di Prandelli: e gli “stranieri” Criscito, Diamanti e Borini dove sono?
Creato il 15 maggio 2014 da Giannig77Potrebbero interessarti anche :
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