Magazine Spiritualità

Preghiera a Maria

Da Federicobollettin
Scritta da una mamma e un papà
Maria, madre, quanti nomi ed appellativi ti hanno infilzato addosso come grani di una collana, pesante come catena che nessuno riesce più a scollare dal legno, il bronzo, la pietra, la resina artificiale con cui hanno ridisegnato il tuo corpo, per trasformarlo in statua.
Soffocata in teche di vetro, incastonata in nicchie, sollevata sui tetti delle chiese o in vetta ai campanili come vessillo, gli uomini di chiesa ti hanno confusa e cambiato identità assegnandoti quei titoli che a loro piacevano o servivano inducendo anche un finto compiacimento a chi si adeguava alla loro scelta e dimenticava chi sei veramente.
Ora è chiaro perché scegli di mostrarti e parlare privatamente ai piccoli, trascurando invece di visitare chi vede solo ciò che brama , strappandoti via da cio che sei veramente: una donna, una moglie, un’amante, una madre.
Per grazia, esci dalle nicchie, scendi dai tetti e dai campanili di tutte le chiese e ritorna ad abitare le nostre case ed ogni posto che la donna con il suo ruolo femminile onora.
Visita ogni bambina, donna, madre, nonna e resta ad ognuna accanto nella gioia e soprattutto nel dolore, quando c’è sofferenza, incomprensione, umiliazione, non accettazione, violazione, violenza, sangue, morte.
Aiuta ognuna di loro a ritrovare pace e riposo nel corpo e nel cuore dello spirito che le anima.
Illumina, da lontano, le menti che non sanno ascoltare, non vogliono vedere, non osano comprendere, se non loro stesse .
Fa che per ogni bambino ed i suoi genitori ci sia sempre un posto dove sia rispettata ed onorata la nascita, che non strappi mai più sostegno e consenso quel despota persecutore- che abita ognuno di noi - che impedisce spesso la vita e costringe spesso ciò che nasce – e ci spaventa perché è nuovo ed imprevedibile- alla fuga, umiliazione, nascondimento, alla morte.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazine