di Leandro Ghinelli

Albero (ph. Mauro Minutello, 2012)
Piovete, stelle,
sui miei capelli bianchi,
sui miei muscoli stanchi,
sulle speranze spente.
-
Piovete, stelle,
tra le mie braccia
come nubi di lucciole pulsanti
nel calar della sera,
anche se non sarò
centimane gigante
per abbracciarvi.
-
Piovete, stelle,
dalla celeste sfera,
ridate luce
agli occhi che non vedono
nel bel mistero
delle Costellazioni
lo sfavillio
d’altre inattese
consolanti stagioni.
-
Piovete, stelle,
nascondete in quest’anima
raggi furtivi
di serena letizia,
perché, quando verrà
l’ultima notte,
io ve li possa riportare in cielo
nell’ascoltar l’incanto
del vostro eterno canto
nell’eterno splendore.
(Leandro Ghinelli – Lecce 22/02/2012)

