.NEL CIELO FIORENTINO.
L’incendio distrugge la vecchia chiesa e il progetto di quella nuova, con originale spirito
costruttivo, raffigura la nuova chiesa ideale.
La unicità della pietra, delle luci, delle applicazioni, dei cornicioni, degli altari, delle opere d’arte,
sintetizza quell’unico eccezionale stretto al genio sempre vivente che il nuovo esprime
perennemente.
La morte dell’immortale e la conservazione del vecchiume impediscono anche la costruzione della
piazzetta con il porticciolo sull’Arno, perciò la chiesa, condannata con le spalle al muro, soffre la
mancanza dello spazio fluviale, dall’altra parte trova qualche scalino e la piazza, protende le
campane nel cielo di Santo Spirito, mestamente riesce a respirare.
Brunelleschi terrebbe quel crocefisso nella sacrestia della chiesa dalle dodici absidi?
(Ricordo da un racconto di Sandro, Santo Spirito).
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CANNIBALE E GIRANDOLA
Nell’arte mia, che è quella di scrivere,
non ho mutato, da quando insudicio i fogli,
né maestri né bandiere.
Sempre mi piacque la schiettezza,
la rapida eloquenza,
il linguaggio diretto e vivo,
anche a costo di parer rozzo e villanesco,
l’abbondanza e freschezza delle parole,
il coraggio d’uscir dalle forme raggelate,
dalle carraie troppo percorse.
-Giovanni Papini-
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