Il tuo account deve essere verificato prima di poter fare questa azione. Per favore, verifica il tuo account inserendo il tuo telefono cellulare o la carta di credito.E' questo il messaggio che appare a numerosi utenti e sviluppatori di applicazioni del più famoso social network Facebook. Ogni tanto, facendo qualsiasi azione quotidiana (commenti, post, ecc.) ci viene ricordato che è necessaria una verifica al nostro account altrimenti non sarà possibile completare l'operazione.
Un utente inesperto, tuttavia, potrebbe benissimo scambiare questo messaggio alquanto invadente con un tentativo di phishing da parte di qualche hacker oppure con il tentativo di qualche virus o spyware di carpire dati personali attraverso il social network. NON E' COSI'.
Scrivo questo post perché, dopo che è successo ad un nostro lettore, ho avuto modo di constatare quanta gente sia informaticamente analfabeta in questo campo o comunque non aggiornata. Ok, i virus per Facebook esistono, ma non sono ancora in grado di fare queste cose. Al massimo creano amicizie e si replicano tramite messaggi personali, nulla di più.
Il mittente reale del messaggio sopra citato è proprio il team di sviluppo di Facebook, che vuole verificare l'identità delle persone al fine del ridurre il proliferare di applicazioni e dati voluminosi come immagini e video pesanti. Insomma... se sei molto attivo nel social network devi dimostrare di essere veramente tu.
Alcuni lo ritengono un buon passo avanti, anche se come deterrente il numero di cellulare è ancora debole (può essere anonimo). Mentre avanzano altre proposte tipo certificati digitali, la notizia mi ha lasciato alquanto perplesso. Poche informazioni online e un messaggio alquanto interpretabile potrebbe spaventare la gente a tal punto da convincerla che il suo PC sia infetto. Ho provato a sondare la gente con la domanda: "Facebook mi chiede cellulare o carta di credito per la verifica dell'account. Mai successo?". Un centinaio di risposte, tutte uguali: "Non fidarti, è sicuramente un hacker, cambia password e, se succede ancora, formatta".
Insomma, spero che questo messaggio possa essere letto da molti ed aiutare i meno esperti. E spero venga letto anche dagli alti vertici di Facebook, perché siamo veramente scontenti di questa funzione veramente poco professionale.
Il web, come dice il ministro Brunetta nel suo nuovo portale del progetto Codice Azuni con il quale vuole ascoltare le opinioni dei netizens italiani riguardo alla regolarizzazione di internet, è stato governato fino ad oggi da un processo di tipo bottom-up. Ok, Internet oggi potrà sembrare un Far West rispetto a molte forme di controllo del potere esistenti (definizione di Governo), ma l'abbiamo scelto noi e lo gestiamo noi, le singole persone. Un navigatore potrà trovare e condividere tutte le informazioni che cerca in quest spazio virtuale, e sarà solo a seconda della sua discrezione scegliere che argomenti trattare e come. Questo è un chiaro segno di libertà ideologica e di espressione e, come se fosse un albero, non può essere fatta crollare con l'abbattimento. Non c'è bisogno di combattere i contenuti web "scomodi", in quanto sarebbe una battaglia persa.
Avete scelto di "identificare" gli utenti, impedendogli di rimanere oscurati e protetti dalla loro anonimità? Avete fatto male, vi siete fatti moltissimi nemici e perderete un sacco di utenti. La prima regola qui, è che non ci sono regole.