I documenti di cui sono in possesso gli archeologi indicano l'esistenza di un villaggio protostorico sepolto a pochi metri di profondità là dove ora vi sono vigneti ed uliveti, nelle immediate vicinanze del castello di Agropoli. Nello stesso sito, inoltre, sono custoditi i resti di un tempio greco che, probabilmente, era dedicato a Poseidone (VII secolo a.C.). Si tratta di un tempio che venne edificato dai coloni sibariti che occuparono il sito dell'attuale cittadina campana. Il tempio è antecedente ai templi di Paestum.
I documenti studiati nuovamente dai ricercatori risalgono al 1982 e testimoniano lo scavo effettuato dall'archeologa Carla Antonella Fiammenghi per conto della Soprintendenza di Salerno. Il terreno in cui la studiosa scavò apparteneva, all'epoca, all'architetto Dente e successivamente, proprio grazie a questi importantissimi ritrovamenti, venne acquisito e vincolato dal Mibac. Un saggio di scavo portò immediatamente alla luce, all'epoca, i resti del tempio greco e, a sorpresa, quelli del villaggio dell'XI-X secolo a.C.
Non c'era alcuna documentazione, fino al 1982, che il primo insediamento nell'area dell'attuale Agropoli risalisse a prima del VI secolo d.C., data dell'edificazione del castello da parte dei Bizantini. Lo scavo del 1982, ben documentato, attesta il ritrovamento di evidenze incontrovertibili della presenza di un villaggio protostorico e dei resti di un antico tempio greco. Un altro villaggio, più o meno dello stesso periodo, è stato individuato in località S. Marco di Agropoli.