“Raccontare” un disco può essere fatto per diversiscopi, nella gamma che va dall’esercitazione alla professione.
Nel mio caso, il piacere è quello della condivisione, cosa su cui sono attivo su diversi fronti.
Amo esaltare le mie scoperte, così come sono felice quando ricevo nuovi stimoli che, nel campo musicale, non prevedono barriere anagrafiche.
Ma trovare le parole per descrivere la musica, avendo l’obiettivo di “spiegarla”, e non di far emergere la “penna d’autore”, è cosa ardua, da professionisti seri.
Io mi limiterò a dare qualche immagine derivante dal primo impatto, perché il mio feeling primario trova sempre delle conferme ad ascolti successivi.
Il comune denominatore che ho trovato in ”Preludio ad una nuova alba”, di Marcello Capra, è la capacità di fornire immagini e sensazioni . Sembrerebbe una cosa scontata, ma non sempre è così.
La musica, in alcuni casi, ripropone antiche scene già vissute, e spesso anche gli odori più caratteristici.
I brani che compongono “Preludio ad una nuova alba” mi sono arrivati come un racconto fatto ad amici dopo un viaggio a tappe fortunato, conun suono per ogni luogo toccato, e una cartolina per ogni porto, comprata e mai inviata, ma ora pronta alla diffusione tra intimi. Eh sì, non sono per tutti queste postcard , così come non è per tutti la musica di Marcello, fatta di emozioni, pictures e acrobazie da funambolo.
Nell’ intervista che Marcello mi ha rilasciato, ho evitato accuratamente di chiedere particolari relativi al suo CD, preferendo scoprire da solo i risvolti per me significativi, evitando condizionamenti , cercando piuttosto di soddisfare qualche curiosità sull’uomo /musicista, sul “chitarrautore”, come lui si definisce.
INTERVISTA
Hai vissuto gli albori del Prog, suonando in manifestazioni in cui erano presenti artisti che sarebbero diventate icone per gli appassionati del genere. Hai un ricordo/aneddoto significativo, positivo o negativo, che ti porti dietro da quei giorni?
I ricordi sono tanti, dal 70 al 73 ho frequentato palchi insieme a musicisti già molto conosciuti, PFM, BANCO, THE TRIP, ORME, OSANNA, tantissimi ritenuti “minori”come la mia band e molte altre del periodo, sono stati anni molto intensi, ricchi di prove, concerti, viaggi, incontri, notti bianche, giorni esaltanti ed altri in standby. Amo l’equilibrio, di conseguenza citerò un ricordo negativo ed uno positivo. Ho suonato per due mesi a Riccione,nell’estate 70, tranne un piccolo anticipo, non abbiamo ottenuto i nostri compensi, il gestore del locale è fuggito con la cassa, abbiamo dovuto pagare tutto il soggiorno in albergo e le altre spese. Quello positivo che in quella occasione, ho potuto conoscere quasi tutti i musicisti che transitavano nella zona, ci si vedeva tutti a fare l’alba in una pizzeria dopo i concerti, c’era un senso di allegra fratellanza, se le invidie erano gia’ presenti, io non me ne accorgevo, ci sentivamo parte di un movimento musicale alternativo alle proposte tradizionali
Quando penso alla ricerca della perfezione tecnica ed esecutiva, relativamente ad una performance chitarristica, mi viene sempre in mente un vecchio articolo letto da adolescente su “Ciao 2001”, che raccontava di come Steve Hackett avesse impiegato 6 mesi per perfezionare l’assolo di “Firth of Fifth”. E’ questo un approccio “maniacale” o è la normale prassi utilizzata dai grandi chitarristi?
Non mi sento di “giudicare” le impostazioni e le scelte dei musicisti, ognuno deve fare quello che è più vicino alla sua sensibilità, cultura, fantasia, esperienze…. chi sono i grandi chitarristi ? Io penso siano quelli che dopo aver suonato tutto e di più, iniziano a ricercare un percorso stilistico personale, innovativo e geniale, se poi alcuni non hanno riscontri di “massa” puo’ dipendere dai media e dal businnes collegato, una dote dei grandi in generale è la tenacia, abbinata a una fervida immaginazione, non sempre queste doti sono premiate, soprattutto ora nella grande frammentazione.
Mi rifaccio ancora a un aneddoto legato al rapporto musicista strumento. Steve Howe ha raccontato di come agli inizi della sua carriera prenotasse, durante i tours, due biglietti aerei , uno per se e uno per la sua prima chitarra. Anche tu hai un rapporto simbiotico con una o più sei corde?
Assolutamente si! La mia guitar è il mio arco, fa parte del mio corpo quando la faccio vibrare sotto le mie mani, l’estensione della mia anima da 34 anni ormai, una delle prime Ovation Legend, è tuttora lo strumento che utilizzo maggiormente in pubblico, possiedo altre acustiche e non ho abbandonato la mia Les Paul De Luxe.
Come si è evoluto il businnes attorno alla musica, da 40 anni a questa parte?
Cosa ne so di businnes? Non mi sono mai interessato, ritengo che Arte e Cultura debbano essere diffuse con tutti i mezzi naturali (concerti) o tecnologici (web,radio supporti), non possiamo condizionare le scelte dei managers, perche’ le loro decisioni sono dettate dai più bassi istinti del mercato, tranne qualche “oasi” controcorrente.
Lo scorso anno, alla presentazione dell’ultimo album degli Osanna, ho sentito Lino Vairetti fare commenti benevoli su artisti presenti al Festival di Sanremo, legittimando la loro presenza con il largo seguito e ascolto, della serie … " se così tanta gente li segue è giusto che abbiano spazio”. Cosa pensi dell’easylistening?
Concordo con Vairetti sui commenti benevoli agli artisti presenti a Sanremo, perchè qualcuno vorrebbe eliminarli dalla scena? Se mai che cosa si è fatto per creare scenari alternativi? Provincialismo e sottocultura abbondano nei palinsesti delle reti nazionali, l’underground creativo è merce rarissima, mentre si punta molto al revival, sempre a guardare ai mitici anni 60/70, dovremmo ibernarci per qualcuno, io invece “cresco”.
Quando ero un adolescente, era d’obbligo la rigidità nei confronti della musica, e sembrava che tutti sapessimo cosa era giusto ascoltare e cosa no. Ora la mia unica distinzione è tra musica che mi “da qualche cosa” e musica che “non mi da niente”, e se Orietta Berti proponesse un brano gradevole non mi vergognerei ad ascoltarlo. E’ corretto inserire i differenti stili in categorie rigide, o esistono solo due tipi di musica…?
Esistono per me miliardi di musiche, già nell’utero materno “ascoltiamo”, purtroppo dopo smettiamo di farlo per i condizionamenti ambientali e culturali, la musica non si può inscatolare perchè come il vento arriva ovunque, ti può arrivare benessere o tempesta, inoltre la soggettività delle nostre esistenze ci puo’ differenziare nei gusti, se cerchiamo diversi “registri” allora possiamo allargare il nostro cuore e la mente.
Ti è capitato…. potresti …. scrivere un brano ispirato da un’immagine?
Le mie fonti ispirative sono molteplici e arrivano improvise, se un’immagine mi colpisce, puo’ nascere qualcosa, ad esempio ho visto a Praga un muro con ancora i graffiti di 42 anni prima, quando gli studenti esprimevano le loro angosce e speranze in quella primavera di risveglio sotto la dura repressione, se non ho un’emozione, difficilmente avrò uno stimolo creativo.
E ritorno alla musica
Un disco (mi piace immaginare ancora il vecchio LP) dominato dalla presenza della chitarra non può prescindere dalla tecnica e dal virtuosismo, ma queste due caratteristiche, se isolate, potrebbero sfociare in un prodotto didascalico, e qui “ il cuore” fa la differenza.
Un viaggio dunque, da ascoltare almeno una volta da soli, magari in una stanza vuota, che improvvisamente si riempie di cose e significatie fornisce un tappeto volante peril “Preludio”, che conduce verso balli pieni di folklore “ ( Danza verde”, “Danza Turchese”, “Danza russa”), regalando uno sguardo ad un affetto (“Omaggio a Lulu”), combattendo in mari lontani (“Corsari”), bagnandosi di lacrime (“Gocce”) o di semplice mare(“Bassa Marea”), al suono di una chitarra un po’ pazzerellona (“Tipsy guitar”) che utilizza poche note(“La-sol-fa-mi”) per disegnare una nuova canzone (“Canto di mare”). E il vento caratteristico del nostro mare (“Vento teso”, “Tracce di mediterraneo”) delinea un nuovoe incerto futuro (“Presagio”), una nuova energiatutta da scoprire ("Aura")
Io l’ho vissuto così.
BIOGRAFIA
Nato a Torino nel 1953, Marcello Capra inizia il suo percorso artistico giovanissimo, in un tipico gruppo beat degli anni '60 chiamato Flash. Studia il contrabbasso al conservatorio di Torino e fonda il gruppo di rock progressivo dei Procession, con cui nel 1972 pubblica l'album Frontiera, presentato alla stampa con un concerto al Piper di Roma.
Con la band partecipa ai piu' importanti raduni pop dell'epoca, tra cui il leggendario Festival di Villa Pamphili a Roma nel 1972, dividendo il palco con nomi del calibro di Van Der Graaf Generator, Osanna e The Trip, quello di Gualdo Tadino (PG) con Le Orme e Banco Del Mutuo Soccorso e quello di Travagliato (BS) con il Rovescio della Medaglia.
Dopo lo scioglimento del gruppo, Marcello pubblica per la torinese MU il suo primo album solista dal titolo Aria Mediterranea (1978): accompagnato da un gruppo di validi collaboratori, Capra inizia a sviluppare quello stile chitarristico così personale e preciso che diventera' il punto forte delle sue proposte a venire. Subito dopo, inizia un periodo di grande attività e fermento: collabora dal vivo e in studio con i cantautori Enzo Maolucci e Tito Schipa Jr., partecipa in veste solista alla 1° edizione della rassegna Le Corde nel Mondo a Milano, affianca l'attrice cantante Raffaella De Vita nello spettacolo Canti e Voci di Raffaele Viviani, collabora musicalmente con il gruppo teatrale L'Invenzione e partecipa ai tour italiani di leggende dela musica acustica inglese come John Martyn e Dave Cousins.
A causa di un'inaspettata crisi personale, agli inizi degli anni '80 Marcello si ritira dalle scene. Per un lungo periodo si dedica a studiare la propria proposta creativa e si ripresenterà solo nel 1993: con il brano Combatpartecipa a Fafnir, compilation edita dalla milanese Kaliphonia. Nel 1994 pubblica per Mellow Records il CD Imaginations, che racchiude la ristampa di Aria Mediterranea e una serie di inediti eseguiti alcuni "in solo", altri con l'accompagnamento di alcuni ottimi musicisti della scena torinese. Nei primi mesi del 1997 registra nuovi brani di sua composizione da cui viene tratto il lavoro solista Danzarella, pubblicato dalla Toast Musique nell'aprile del '98. Questo lavoro dimostra la notevole maturità raggiunta dall'artista, e il suo amore per una certa tradizione sonora che non lede, ma arricchisce la sicura modernità della proposta. Nel maggio 1999 partecipa alla IV Convention Internazionale A.D.G.P.A. (Atchins Dadi Guitar Player Association) di Soave. Nel mese di settembre registra dieci sue nuove composizioni da cui trae l'ennesimo capitolo sonoro (edito privatamente) dal titolo Biosfera, nel quale prosegue la ricerca di temi, ritmi e armonie che con stile personalissimo esegue in solo alla chitarra acustica
Nell'autunno del 2001 entra al Minirec Studio per definire i brani che verranno pubblicati alcuni mesi dopo per Toast Musique in Alchimie, con la produzione di Giulio Tedeschi. Nell'ultimo anno, con il suo fedele set di chitarre, Marcello Capra si è esibito con successo in più punti d'Italia. A questo proposito ricordiamo con particolare piacere la presenza al MEI 2002, con ben due esibizioni e la partecipazione a due grandi manifestazioni per la pace che si sono tenute a Torino nei primi mesi del 2003. Invitato allaX Convention internazionale A.D.G.P.A., svoltasi a Sarzana a fine maggio del 2003, ha presentato il seminario-concerto dal titolo Perche' non suonare italiano?. Ha partecipato come protagonista alla Festa della Musica 2003 con più performance. Per la seconda volta partecipa con due live al MEI di Faenza nel novembre 2003, e il 6 marzo 2004 suona per 30 minuti le sue composizioni in "solo" alla I Edizione del Festival della Musica di Mantova.
Il 22 maggio a Sarzana, nel contesto dell'Acoustic Guitar 7th International Meeting, presenta in anteprima, presso lo stand di Unplugged Chitarre, il suo nuovo lavoro discografico Alchimie. Partecipa alla I Edizione di Acquadalsole: festival internazionale di musica e letteratura a Brugherio (MI). Il 21 giugno nell'ambito della Festa della Musica 2004 interviene al ConvegnoLo stato della musica in Italia e l'orgoglio di essere indipendenti. Il 2005 si apre con uno show-case alla Fnac di Torino, e in maggio Marcello presenta un altro seminario alla XII convention internazionale A.D.G.P.A. dal titolo Armonie melodico-ritmiche nella chitarra a plettro.
Nel maggio del 2005 esce il suo nuovo album solista Vento teso, ancora per la Toast Musique: 12 brani dove la chitarra acustica assume un ruolo di "orchestra" nella varieta' di ispirazioni, sfumature, contrasti , pulsioni ritmiche, che solo un autore completo e originale può trasformare in "sinfonie" per un solo strumento. Domenica 5 giugno partecipa con lusinghiero successo alla II Edizione del Festival della Musica di Mantova nell'ambito del Piccolo Compleanno Toast Records (1985/2005), con replica il 19 giugno alla Fnac di Torino; il 5 luglio è special guestnella rassegna di musica POP-(olare) nel parco Ruffini di Torino, il 18 agosto nell'Abetaia di Pievepelago (Modena) partecipa alla VI edizione di Pieve Rock Estate.
Sempre nell'ambito dei piccoli compleanni Toast, partecipa insieme ad altri artisti alla serata organizzata nel Teatro Vittoria di Pennabilli (Pesaro-Urbino), la settimana seguente il 25 novembre è all'anteprima del MEI di Faenza al Teatro Masini, il 26 alla Maison Dadà e il 27 nello spazio Toast. Vigilia natalizia a Luino con due performance in alternanza al gruppo locale Trenincorsa, degna chiusura di un anno molto intenso e significativo.
Il 2006 inizia con una registrazione a Rai 1 (Saxa Rubra, Roma) per il popolare radio-show DEMO, condotto da Michel Pergolani e Renato Marengo: cinque brani eseguiti dal vivo tratti dell’ultimo album Vento teso e un’anteprima ancora inedita, grande atmosfera in studio per una performance che verrà trasmessa il 16 marzo. Il 18 febbraio Marcello suona al Ciustè, originale locale sul passo dell’Abetone (PT): un grande successo con richieste di numerosi bis e tante dediche scritte sui cd. In giugno partecipa alla Festa della Musica con due performance a Novara e a Vercelli, il 29 luglio è presente al Piccolo Compleanno Toast Records 2006 alla Cascina 00 con un concerto che viene in parte videoregistrato dal filmakers torinese Mao. In ottobre Capra partecipa con due performance alSalone del Gusto 2006 (Lingotto di Torino).
Nel mese di maggio 2007, nell’ambito del Salone del Libro di Torino, il chitarrista partecipa ad una serata organizzata dall’Editrice Zona insieme ad altri progetti italiani. Il 21 settembre esce in distribuzione nazionale il suo ultimo, attesissimo album dal titolo Ritmica-Mente, che subito riscuote un notevole apprezzamento dalla critica specializzata, ad esempio su testate come: MusikBox, MovimentiProg, Guitar Club, Guida Prog Supereva e Il Mucchio.
Nel novembre 2007 Marcello presenta in un lungo live il suo ultimo lavoro alla Fnac (Le Gru) di Grugliasco (To) e partecipa con due performance all’XI Edizione del MEI di Faenza.
Per Marcello il 2008 è un anno dedicato soprattutto allo studio del nuovo album Preludio ad una nuova alba, che vedra’ la luce nel gennaio 2010, per la Elecrtomantic di Beppe Crovella con brani inediti e due brani già editi, interpretati in modo molto differente dagli originali, novità nell’uso delle chitarre e qualche sorpresa. La stampa specializzata plaude ai due brani presenti nel lettore del MySpace, come la Guida Prog di Supereva del giornalista Gaetano Menna.
In maggio suona all’Arteri’a di Bologna, il 13 giugno è l’ospite di Rock City Nights, fortunato radio-show condotto dal noto giornalista musicale Donato Zoppo, dove festeggia il trentennale del suo primo album solista Aria Mediterranea; sempre in giugno partecipa insieme ad altri progetti allaFesta della Musica in Fnac a Torino, il 3 luglio e’ ospite speciale ad un reading alla Topia, caratteristico locale sulle colline torinesi, dove poi in ottobre eseguirà un concerto in solo, molto seguito e apprezzato.
Inizia una collaborazione nell’ambito di una associazione fondata da Enzo Maolucci, cantautore con il quale riprende un sodalizio anche in ambito live, partecipando ad un suo concerto molto affollato a Le Fonduk, locale di tendenza a Torino. La serata dell'11 dicembre 2008 è un'occasione speciale: all'Artintown di Torino Marcello è special guest alla Festa Toast, organizzata dal patron Giulio Tedeschi. Qui ha modo di esibirsi con tanti giovani gruppi e di presentare in anteprima assoluta alcuni brani tratti daPreludio ad una nuova alba, .
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