Passi veloci,
tra facce trafelate
la città vive
primi sprazzi d’autunno
giorni più brevi,
la vita che di nuovo
si fa lenta
l’io che si ripiega
su sé stesso…
Vive allo specchio
ma non si sa guardare
anima, cerchi un sé
che si nasconde…
Un’isola d’alberi si svela,
dietro un palazzo
lo sguardo vira
al parco silenzioso
macchia di immobili coscienze
che sanno solamente respirare
i gialli, i rossi
incendiano il terreno
titoli di coda dell’estate,
di un altro ciclo
che si avvia a finire