Una lunga notte, una cerimonia emozionante, l’evento cinematografico dell’anno (che ho avuto l’onore di seguire live con gli amici e colleghi e con voi, cari lettori, sulla Pagina Facebook del Blog) anche stavolta ha mantenuto le attese: i Premi Oscar 2015 assegnati dall’Academy e consegnati Domenica 22 Febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles hanno celebrato Birdman or (The unexpected virtue of ignorance) come Miglior Film. Diretto da Alejandro G. Iñárritu, che è stato premiato come Miglior Regista, l’opera ha conquistato in totale quattro Oscar, stesso numero di Premi di un altro grande film, ovvero The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Ma quest’anno a vincere è stato soprattutto il grande Cinema, in una stagione che ha regalato diverse opere fantastiche ed è stata tra le migliori e più interessanti degli ultimi anni.
Presentata da Neil Patrick Harris, la serata ha alternato momenti divertenti a esibizioni notevoli. Dal siparietto iniziale con Anna Kendrick e Jack Black, ai brevi interventi dello stesso Harris – che trova un suo equilibrio in tutta la cerimonia, differenziandosi comunque parecchio da Ellen DeGeneres, travolgente protagonista delle ultime edizioni – fino all’omaggio a Julie Andrews e a Tutti Insieme Appassionatamente con una performance strabiliante di Lady Gaga (e chi l’avrebbe mai detto?) e alle emozioni che hanno suscitato John Legend e Common cantando Glory. Non sono mancati i ringraziamenti dei vincitori – spiccano i discorsi di Patricia Arquette, Graham Moore e Eddie Redmayne – e il classico, ma toccante, ricordo di chi, nel mondo del Cinema, ci ha lasciato durante l’ultimo anno: da Robin Williams a Richard Attenborough, da Virna Lisi a Anita Ekberg. Grave dimenticare Francesco Rosi, però.
Dicevo, in apertura, come l’aspetto più importante emerso da questi 87° Academy Awards sia stato l’equilibrio nell’assegnazione delle statuette, segno di una qualità mediamente elevata delle opere selezionate dalle Nomination. A mia memoria, una delle edizioni più affascinanti proprio per la bellezza e l’importanza dei film candidati, e, avendone personalmente visto la maggior parte, posso affermare che l’Academy doveva scegliere tra eccellenze della cinematografia moderna. Su tutti, Birdman, The Grand Budapest Hotel, Boyhood e Interstellar (incredibilmente non candidato nella categoria di Miglior Film ma soltanto in alcuni, seppur rilevanti, Premi tecnici) segnano un passo decisivo, ciascuno per diversi motivi, nel modo di fare Cinema e nel linguaggio che è possibile adottare sul grande schermo.
Nella recensione di Interstellar ho elencato le ragioni che mi spingono a ritenere come il film di Christopher Nolan sia un invito, verso ogni autore, a spingersi oltre, a provare a immaginare oltre le nostre conoscenze, e attraverso tutte le emozioni proprie dell’animo umano. A una sceneggiatura epica, Nolan ha unito un cast strepitoso, una parte tecnica eccezionale (compresa la colonna sonora di Hans Zimmer, candidata all’Oscar) e attraverso la sua regia ha realizzato un film unico. Su cinque candidature, Interstellar ha vinto l’Oscar per i Migliori Effetti Visivi: comunque un riconoscimento per un lavoro che ha ridotto al minimo l’utilizzo della computer grafica e ha privilegiato tecniche tradizionali (attraverso miniature, ricostruzioni manuali, immagini maggiormente reali).
Paul Franklin, Andrew Lockley, Ian Hunter, Scott Fisher
Il mio personale favorito, a Nomination annunciate, è stato da sempre Birdman or (The unexpected virtue of ignorance), il film diretto da Alejandro G. Iñárritu. Ne avevo letto e sentito parlare già dal Festival di Venezia 2014 come di un’opera del tutto particolare, con una tecnica di regia superba e un cast di altissimo livello. Mi sono fiondato in sala il giorno d’uscita e… il mio favorito è subito diventato strafavorito! Un film che sorprende, stupisce e conquista lo spettatore. Un lungo piano sequenza dentro il quale si muove Riggan Thomson (interpretato da un gigantesco Michael Keaton), un attore in cerca di rilancio dopo i fasti vissuti interpretando il supereroe Birdman e che decide di scrivere, dirigere e recitare uno spettacolo teatrale tratto da un testo di Raymond Carver. Ma la lotta con sé stesso e la sua ambizione, con gli altri attori, con la figlia e con l’ex moglie non renderanno semplice il lavoro… La regia di Iñárritu, geniale e ambiziosa, rompe gli schemi e confeziona un capolavoro di tecnica e pura essenza del Cinema, basandosi su una sceneggiatura eccellente e sublimando il tutto attraverso lasplendida fotografia di Emmanuel Lubezki.
Premio Oscar al Miglior Film, alla Miglior Regia, alla Miglior Sceneggiatura e al Miglior Montaggio su nove candidature totali. Ma dispiace molto la mancata statuetta a Michael Keaton: molti hanno riscoperto questo grande attore che, a mio parere, è sempre stato tale, e solo la mancanza di valide scritture lo ha bloccato negli ultimi anni. Si può consolare con il Golden Globe e con l’affetto ritrovato del pubblico.
Alejandro G. Iñárritu
Le altre due opere di maggiore rilievo erano The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson e Boyhood di Richard Linklater. Per il primo quattro Oscar e primato di statuette condiviso con Birdman: Miglior Scenografia, Miglior Colonna Sonora a Alexandre Desplat, Miglior Trucco e Acconciature e Migliori Costumi di Milena Canonero: l’artista italiana è al quarto successo agli Academy Awards, e porta all’Italia un Oscar anche quest’anno. In tutta l’opera, il talento di Wes Anderson è stato decisivo per far risaltare ogni aspetto al suo massimo: The Grand Budapest Hotel è un film molto particolare, dove i colori prendono vita e i personaggi, tantissimi e molto differenti, sembrano uscire da un quadro d’epoca anni ’20. La fantasia visionaria di Anderson incanta ed è stata elogiata dall’Academy.
Milena Canonero
Per Boyhood di Linklater l’Oscar a Patricia Arquette come Miglior Attrice non protagonista, ma nessun altro Premio. L’attrice merita tutti gli elogi, perché spicca in un’opera che ha richiesto un lavoro lungo 12 anni e più di tutti gli altri attori cambia mantenendo però un talento innato. Il film, un progetto esaltante e unico nel suo genere, segna comunque un modo di raccontare la società americana attraverso una normale famiglia (allargatissima) americana, ed è proprio la convenzionalità il punto di forza – quasi rivoluzionario, per la sua semplicità – che lo rende davvero eccezionale.
Tra gli altri candidati a Miglior Film, ciascuno raccoglie Premi. Tre Oscar a Whiplash di Damien Chazelle: J.K.Simmons come Miglior Attore non protagonista, Miglior sonoro e Miglior Montaggio per l’opera rivelazione di questa Awards Season, un film che fa del ritmo e della sfida tra i due personaggi principali (che misurano a loro volta sé stessi) la sua principale essenza. Un Oscar a The Theory Of Everything di James Marsh, ma che Oscar: Eddie Redmayne come Miglior Attore protagonista nel ruolo dello scienziato Stephen Hawking, un’interpretazione intensa anche se non in assoluto la migliore, per me, ma assolutamente meritevole di essere premiata come tale. Sicuramente il talento del giovane attore britannico non si discute e anche per lui un successo dietro l’altro in questa Awards Season, Un Oscar anche per The Imitation Game di Morten Tyldum, ovvero la Miglior Sceneggiatura non originale di Graham Moore che unisce in una scrittura classica lo sfondo storico della Seconda Guerra Mondiale e la figura struggente del matematico Alan Turing, interpretato da un sublime Benedict Cumberbatch. Un Oscar anche per Selma di Ava DuVernay, per la Miglior Canzone originale ovvero la bellissima Glory della quale ho accennato già in apertura di post, e scritta da John (Legend) Stephens e Lonnie Lynn. Infine, un Oscar anche a American Sniper di Clint Eastwood per il Miglior Montaggio sonoro.
Still Alice di Richard Glatzer non era candidato come Miglior Film ma ha comunque premiato Julianne Moore come Miglior Attrice protagonista, un riconoscimento meritato per un’interpretazione notevole e in fondo anche il sigillo a una carriera fantastica. Anche se, devo dire, Rosamund Pike in Gone Girl e Felicity Jones in The Theory Of Everything mi avevano impressionato ed erano le mie favorite: la prima per la sua forza sovrastante, la seconda per la magnifica dolcezza.
J.K.Simmons, Patricia Arquette, Julianne Moore e Eddie Redmayne
Prossimamente sul Blog arriveranno le mie recensioni sui film di questa Awards Season non ancora trattati in maniera completa.
Potete trovare ulteriori commenti sulla Notte degli Oscar 2015 anche su Post Scriptum Blog con il post di Mick And The Oscar 2015 Went To…
Adesso andiamo a riepilogare la lista completa dei vincitori degli Oscar 2015.
Miglior Film
American Sniper
Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) – Vincitore
Boyhood
The Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Selma
The Theory of Everything
Whiplash
Miglior Attore Protagonista
Steve Carell (Foxcatcher)
Bradley Cooper (American Sniper)
Benedict Cumberbatch (The Imitation Game)
Michael Keaton (Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) )
Eddie Redmayne (The Theory of Everything) – Vincitore
Miglior Attrice Protagonista
Marion Cotillard (Two Days, One Night)
Felicity Jones (The Theory of Everything)
Julianne Moore (Still Alice) – Vincitrice
Rosamund Pike (Gone Girl)
Reese Witherspoon (Wild)
Miglior Attore non protagonista
Robert Duvall (The Judge)
Ethan Hawke (Boyhood)
Edward Norton (Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) )
Mark Ruffalo (Foxcatcher)
J.K. Simmons (Whiplash) – Vincitore
Miglior Attrice non Protagonista
Patricia Arquette (Boyhood) – Vincitrice
Laura Dern (Wild)
Keira Knightley (The Imitation Game)
Emma Stone (Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) )
Meryl Streep (Into the Woods)
Miglior Film d’animazione
Big Hero 6 – Vincitore
The Boxtrolls
How to Train Your Dragon 2
Song of the Sea
The Tale of the Princess Kaguya
Miglior Regia
Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) – Alejandro G. Iñárritu – Vincitore
Boyhood – Richard Linklater
Foxcatcher – Bennett Miller
The Grand Budapest Hotel – Wes Anderson
The Imitation Game – Morten Tyldum
Miglior Sceneggiatura non originale
American Sniper – Jason Hall
The Imitation Game – Graham Moore – Vincitore
Inherent Vice – Paul Thomas Anderson
The Theory of Everything – Anthony McCarten
Whiplash – Damien Chazelle
Miglior Sceneggiatura originale
Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) – Alejandro G. Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris, Jr. & Armando Bo – Vincitori
Boyhood – Richard Linklater
Foxcatcher – E. Max Frye and Dan Futterman
The Grand Budapest Hotel – Wes Anderson; Soggetto di Wes Anderson & Hugo Guinness
Nightcrawler – Dan Gilroy
Miglior Fotografia
Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) – Emmanuel Lubezki – Vincitore
The Grand Budapest Hotel – Robert Yeoman
Ida – Lukasz Zal and Ryszard Lenczewski
Mr. Turner – Dick Pope
Unbroken – Roger Deakins
Miglior Montaggio
American Sniper – Joel Cox and Gary D. Roach
Boyhood – Sandra Adair
The Grand Budapest Hotel – Barney Pilling
The Imitation Game – William Goldenberg
Whiplash – Tom Cross - Vincitore
Migliori Costumi
The Grand Budapest Hotel – Milena Canonero – Vincitore
Inherent Vice – Mark Bridges
Into the Woods – Colleen Atwood
Maleficent – Anna B. Sheppard and Jane Clive
Mr. Turner – Jacqueline Durran
Miglior Film Straniero
Ida – Polonia, regia di Pawel Pawlikowski – Vincitore
Leviathan – Russia, regia di Andrey Zvyagintsev
Tangerines – Estonia, regia di Zaza Urushadze
Timbuktu – Mauritania, regia di Abderrahmane Sissako
Wild Tales – Argentina, regia di Damián Szifron
Miglior Trucco e Acconciature
Foxcatcher – Bill Corso e Dennis Liddiard
The Grand Budapest Hotel – Frances Hannon e Mark Coulier – Vincitori
Guardians of the Galaxy – Elizabeth Yianni-Georgiou e David White
Miglior Colonna Sonora originale
The Grand Budapest Hotel – Alexandre Desplat – Vincitore
The Imitation Game – Alexandre Desplat
Interstellar – Hans Zimmer
Mr. Turner – Gary Yershon
The Theory of Everything – Jóhann Jóhannsson
Miglior Canzone originale
“Everything Is Awesome” da The Lego Movie, Musica e testo di Shawn Patterson
“Glory” da Selma, Musica e testo di John Stephens e Lonnie Lynn – Vincitrice
“Grateful” da Beyond The Lights, Musica e testo di Diane Warren
“I’m Not Gonna Miss You” da Glen Campbell…I’ll be me, Musica e testo di Glen Campbell e Julian Raymond
“Lost Stars” da Begin Again, Musica e testo di Gregg Alexander e Danielle Brisebois
Migliori Effetti visivi
Captain America: The Winter Soldier – Dan DeLeeuw, Russell Earl, Bryan Grill, Dan Sudick
Dawn of the Planet of the Apes – Joe Letteri, Dan Lemmon, Daniel Barrett, Erik Winquist
Guardians of the Galaxy – Stephane Ceretti, Nicolas Aithadi, Jonathan Fawkner, Paul Corbould
Interstellar – Paul Franklin, Andrew Lockley, Ian Hunter, Scott Fisher – Vincitori
X-Men: Days of Future Past – Richard Stammers, Lou Pecora, Tim Crosbie e Cameron Waldbauer
Miglior Scenografia
The Grand Budapest Hotel – Adam Stockhausen (Scenografo) Anna Pinnock (Arredatore) – Vincitori
The Imitation Game – Maria Djurkovic (Scenografo); Tatiana Macdonald (Arredatore)
Interstellar – Nathan Crowley (Scenografo); Gary Fettis (Arredatore)
Into the Woods – Dennis Gassner (Scenografo); Anna Pinnock (Arredatore)
Mr. Turner – Suzie Davies (Scenografo); Charlotte Watts (Arredatore)
Miglior Montaggio Sonoro
American Sniper – Alan Robert Murray e Bub Asman – Vincitori
Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) – Martin Hernández e Aaron Glascock
The Hobbit: The Battle of the Five Armies – Brent Burge e Jason Canovas
Interstellar – Richard King
Unbroken – Becky Sullivan e Andrew DeCristofaro
Miglior Sonoro
American Sniper – John Reitz, Gregg Rudloff e Walt Martino
Birdman or (The Unexpected Virtue of Ignorance) – Jon Taylor, Frank A. Montaño e Thomas Varga
Interstellar – Gary A. Rizzo, Gregg Landaker e Mark Weingarten
Unbroken – Jon Taylor, Frank A. Montaño e David Lee
Whiplash – Craig Mann, Ben Wilkins e Thomas Curley – Vincitori
Miglior Cortometraggio
Aya
Boogaloo and Graham
Butter Lamp (La Lampe au Beurre de Yak)
Parvaneh
The Phone Call – Vincitore
Miglior Documentario
CitizenFour – Vincitore
Finding Vivian Maier
Last Days in Vietnam
The Salt of the Earth
Virunga
Miglior Cortometraggio – Documentario
Crisis Hotline: Veterans Press 1 – Vincitore
Joanna
Our Curse
The Reaper (La Parka)
White Earth
Miglior Cortometraggio d’animazione
The Bigger Picture
The Dam Keeper
Feast – Vincitore
Me and My Moulton
A Single Life
Sito ufficiale degli Academy Awards 2015: oscars.org e oscars.go.com
Giuseppe Causarano